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  26/03/2008 - PARLA FERNANDEZ, EX TECNICO DEL PSG


"Ronaldinho non aveva regole.."

Lo sciupafemmine incallito, l’egocentrico e l’intoccabile. Ovvero Ronaldinho, Henry e Noah. Secondo Luis Fernandez, ex allenatore del Paris St. Germain, una via di mezzo tra Trapattoni e Zeman, che li ha visti tutti da vicino.

CRISI – Per Fernandez, la crisi di Ronaldinho al Barcellona non è un caso. Già all’epoca del Psg, infatti, il brasiliano minava gli equilibri di spogliatoio. “Quando arrivò – spiega Fernandez nel libro intervista firmato dal giornalista Daniel Riolo – non sapeva giocare in squadra, non aveva nessuna disciplina alimentare, nessun rigore tattico. A Parigi ha imparato tutto, tant’è che Solari mi ringraziò per il lavoro fatto e lo portò ai mondiali”. Una volta vinta la Coppa del Mondo del 2002, però, Ronaldinho cambiò registro. E stile di vita.

DONNE – “In ritiro – ricorda Fernandez – si portava le donne in stanza. E poi usciva spesso in discoteca. I compagni di squadra protestavano, ma lui si credeva al di sopra”. Un cambiamento da attribuire anche alle pressioni dello sponsor del giocatore. Nike lo voleva in un club più in vista: Manchester United o Barcellona, due colonie della società americana. E il presidente dell’epoca spingeva per venderlo a caro prezzo. Inevitabili quindi le tensioni con lo staff, la rottura e la cessione nel 2003, al Barça. “Il problema – precisa l’ex allenatore – è che all'epoca mi prendevano per pazzo quando non lo facevo giocare, ma oggi tutti si chiedono se valga la pena investire ancora su di lui”.

RECORD – Fernandez però spara a zero anche su Thierry Henry. “Il suo record in nazionale (44 gol in 98 partite, ndr) non è comparabile a quello di Michel Platini che segnò 41 gol in 72 partite, partite vere, mica contro Lituania o Faroer”. Non è finita: “Henry è un individualista e il duello con Trezeguet è solo una questione di ego”.

STREGONE – Ce n’è anche per Yannick Noah, lo “stregone”, il guru della motivazione che aiutò il Psg a vincere la Coppa delle Coppe nel 1996: “Ci aiutò per la finale, ma non basta portare la gente al ristorante e fargli un discorsetto per rivendicare tutto il merito. La coppa la vincemmo battendo il Parma o il Celtic. Ma Noah è la personalità più amata dai francesi per cui è un intoccabile”. Il libro, intitolato "Luis contre-attaque" ed edito da Hugo&Co, esce domani nelle librerie francesi.

Alessandro Grandesso (gazzetta.it)