Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  02/04/2008 - CHAMPIONS LEAGUE


Barça opaco, ci pensa Bojan

Agli spagnoli basta un tiro del nuovo Messi per avere ragione di uno Schalke 04 volenteroso ma troppo impreciso. Tre nitide occasioni e un rigore negato per i tedeschi, bravi nella ripresa a mettere alle corde un Barcellona più ombre che luci

Quando hai uno così, non serve Ronaldinho: meno polemiche, più corsa. E qualche gol, anche pesante. Bojan Krkic ha la sfacciataggine dei 18 anni non ancora compiuti e i piedi del campione consumato. Come Messi, gli dai un pallone e sa sempre cosa fare. Se il Barcellona passa in Germania, il merito è suo e non solo per il gol.
SOLITO BARCA - Un film già visto: avanti 2-0 alla fine del primo tempo, sabato scorso in campionato il Barcellona si è fatto rimontare e superare dal Betis Siviglia (3-2). Se in Germania non accade, è solo colpa dello Schalke 04 che nella ripresa spreca due limpide occasioni e recrimina per un rigore netto non dato. Il primo tempo, però, è a tinte blaugrana: ritmo basso e palla che gira veloce, alla terza verticalizzazione gli uomini di Rijkaard passano in vantaggio: Xavi trova in profondità Henry che scarica su Neuer. La ribattuta è del francese, palla in mezzo a Bojan che da due passi non sbaglia (12'). Il giovane spagnolo di padre serbo, con i suoi 17 anni e 217 giorni, diventa il secondo goleador più giovane nella storia della Champions dopo il ghanese Peter Ofori-Quaye, che l'1 ottobre 1997 segnò con la maglia dell'Olympiakos Pireo a 17 anni e 195 giorni. La musica, intanto, non cambia:buona disposizione degli spagnoli e spinta tedesca che sulle fasce non trova sbocco. Qualche brivido solo su palle inattive. Dall'altra parte, Bordon sfiora l'autogol nel tentativo disperato di anticipare il solito Bojan.

SPINTA TEDESCA - Nella ripresa è un altro Schalke. Gioco a testa bassa e lanci lunghi mettono in difficoltà la difesa spagnola che nei primi 30' concede almeno due nitide occasioni da gol (Asamoah e Altintop fuori d'un soffio) prima della trattenuta di Abidal su Westermann che meriterebbe il rigore. Senza tanti complimenti, Slomka toglie un fischiatissimo Kuranyi e lo stesso fa Rijkaard con Eto'o. Bojan, invece, lascia il campo solo nel finale per salvare le gambe. Il ragazzo è già fondamentale: unico a fare movimento, unico a tenere palla. Le fasi più concitate sono quelle del recupero: Bordon ha la palla buona per pareggiare ma di testa manda centrale e Valdes alza in angolo. Girandola di ammoniti ma nessun diffidato che paga dazio. Con le stesse squadre e lo stesso atteggiamento, al ritorno il Barcellona rischia.

GASPORT