Mancini, telefonate scomode: è giallo
Giallo intorno a Roberto Mancini, a pochi giorni dalla domenica dello scudetto. L’allenatore dell’Inter compare in alcune intercettazioni telefoniche nelle quali parla familiarmente con Domenico Brescia, pregiudicato con precedenti per omicidio e associazione mafiosa, sul quale hanno indagato a lungo i magistrati di Milano negli ultimi due anni. Nelle conversazioni tra Brescia e Mancini - che fanno parte di un faldone di millecinquecento intercettazioni - non sono stati rilevati al momento risvolti penali, ma i colloqui sarebbero poco gradevoli: discutendo di donne e orologi, ci sarebbero anche riferimenti sconvenienti ad altri pregiudicati. Non solo: Mancini parlerebbe anche con un latitante all’estero, poi finito in carcere. Domenico Brescia, non ancora sessantenne, coinvolto in passato anche in indagini sugli stupefacenti, frequentava l’ambiente dell’Inter: aveva rapporti con i calciatori, i dirigenti, i tecnici, che si rivolgevano a lui anche - ad esempio - per questioni di... abbigliamento, visto che il pregiudicato ha un negozio di sartoria.
Il pregiudicato, originario della provincia di Piacenza, è stato intercettato dai carabinieri milanesi anche in conversazioni con Sinisa Mihajlovic, vice di Mancini all’Inter, con Fausto Salsano, collaboratore del tecnico nerazzurro, e anche con Marco Materazzi, difensore della Nazionale oltre che della squadra campione d’Italia.
(corrieredellosport.it)
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