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  15/05/2008 - CASO INTERCETTAZIONI


Mancini, telefonate scomode: è giallo

Giallo intorno a Rober­to Mancini, a pochi giorni dalla domenica dello scudetto. L’allena­tore dell’Inter compare in alcune intercettazioni telefoniche nelle quali parla familiarmente con Do­menico Brescia, pregiudicato con precedenti per omicidio e associa­zione mafiosa, sul quale hanno in­dagato a lungo i magistrati di Mi­lano negli ultimi due anni. Nelle conversazioni tra Brescia e Manci­ni - che fanno parte di un faldone di mil­lecinquecento intercettazioni - non sono stati rilevati al momento risvolti penali, ma i colloqui sarebbero poco gradevoli: discutendo di donne e orologi, ci sareb­bero anche riferimenti sconvenienti ad altri pregiudicati. Non solo: Mancini parlerebbe anche con un latitante al­l’estero, poi finito in carcere. Domenico Brescia, non ancora sessan­tenne, coinvolto in passato anche in in­dagini sugli stupefacenti, frequentava l’ambiente dell’Inter: aveva rapporti con i calciatori, i dirigenti, i tecnici, che si ri­volgevano a lui anche - ad esempio - per questioni di... abbigliamento, visto che il pregiudicato ha un negozio di sarto­ria.
Il pregiudicato, originario della provincia di Piacenza, è stato intercettato dai ca­rabinieri milanesi anche in conversazioni con Sini­sa Mihajlovic, vice di Mancini all’Inter, con Fausto Salsano, collabora­tore del tecnico nerazzur­ro, e anche con Marco Materazzi, difensore della Nazionale oltre che della squadra cam­pione d’Italia.

(corrieredellosport.it)