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  18/05/2008 - UNA DOPPIETTA DI UN SUPER IBRA DECRETA L'INTER CAMPIONE


L'Inter è ancora Campione d'Italia

I nerazzurri battono il Parma 2-0 nella ripresa grazie a super Ibrahimovic e cuciono il terzo scudetto consecutivo sul petto.

PARMA-INTER 0-2 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Ibrahimovic al 17’ e 34’ s.t.
PARMA (4-3-2-1): Pavarini; Coly, Paci, Couto, Castellini; Morrone, Cigarini (dal 19’ s.t. Lucarelli), Parravicini (dal 43’ s.t. Moretti); Reginaldo (dal 31’ s.t. Antonelli), Gasbarroni; Budan. (Bucci, Zenoni, Martinez, Corradi). All. Manzo.
INTER (4-3-2-1): Julio Cesar; Maicon, Rivas, Materazzi, Maxwell; Vieira, Zanetti, Stankovic; Balotelli (dal 31’ s.t. Pelè), Cesar (dal 6’ s.t. Ibrahimovic); Cruz. (Toldo, Burdisso, Jimenez, Crespo, Suazo). All. Mancini.
ARBITRO: Rocchi.
NOTE: stadio tutto esaurito. Espulso: Oriali per proteste. Ammoniti: Parravicini (P), Cesar (I), Vieira (I), Cigarini (P), Castellini (P), Ibrahimovic (I), Lucarelli P). Recupero: 2’ p.t., 4’ s.t.

L'Inter è Campione d'Italia per la terza volta consecutiva, questo il verdetto dell'ultima giornata del campionato di serie A. A sigillare il trionfo dei nerazzurri non poteva che essere l'uomo simbolo Zlatan Ibrahimovic che era assente per infortunio da quasi 2 mesi. Tanta paura per i sostenitori nerazzurri quando, nel primo tempo, la Roma trovava il vantaggio contro il Catania mentre la banda Mancini non andava oltre lo 0-0 a Parma. Nella ripresa però ecco l'ingresso del genio nerazzurro che sotto un diluvio torrenziale sigla una doppietta e scatena la festa di tutti gli interisti.
Per l'Inter è il 16esimo scudetto da mettere in bacheca, ora spazio ai festeggiamenti (Piazza Duomo è già gremita).

Ibrahimovic 8 Quando entra trascorre una decina di minuti a testare le sue possibilità e i suoi limiti dopo l'infortunio scaricando un paio di conclusioni di destro senza grosse pretese. Poi, quando l'azione nasce con una finta che manda al mercato rionale Couto, infila il destro giusto. Vorrebbe tappezzare la sua cameretta con un poster ricordo e per questo abbozza un mestolo davanti a Pavarini che strappa solo qualche sorriso. Compresa l'atmosfera, scarica un tiro al volo che sigilla lo scudetto numero 16.

Maxwell 5 Incarna alla perfezione i timori nerazzurri. Torbido come le acque di un rigagnolo inzaccherato, lascia una strada provinciale a Reginaldo. Su un corner si dimentica di Morrone (insieme con Maicon) che grazia la simpatica coppia brasiliana sparando addosso a Julio Cesar. Nella ripresa, quando se ne va il brasiliano, Manzo gli appiccica Gasbarroni. Il brasiliano sbanda e rischia di crollare.

Julio Cesar 6,5 Moderatamente maestoso. Un intervento stilisticamente non da dolce stil novo, forse più da rime petrose, ma sicuramente decisivo per replicare al destro di Morrone. Nel secondo tempo ha più problemi ad asciugarsi che a parare.

Cesar 6 Ricompare dopo mesi come il cugino ribelle che torna dall'Australia. E si presenta sull'uscio con qualche buona nuova (un cross delizioso per Stankovic) e una mezza birichinata (l'esterno spedito ai tifosi emiliani curva). Riparte presto però, dopo un solo tempo.

Balotelli 6,5 Il bicchiere è senza ombra di dubbio mezzo pieno. Un po' per l'acqua cascata dal cielo, un po' perché il ragazzo viaggia come se fosse a Pechino su una pista d'atletica. Sfiora il gol solo una volta - bravo Pavarini a smanacciare il diagonale - ma è il costante pericolo che Castellini fatica a contrastare.