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  19/05/2008 - PARLA MORATTI


"Scudetto falsato? A Roma manderei i ragazzi.."

"Allora presidente, andiamo a vincere anche la Coppa Italia?", gli ha chiesto un tifoso. "A Roma ci manderei i ragazzini...". Il giorno dopo il sedicesimo scudetto interista Massimo Moratti va regolarmente alla Saras dove come sempre trova i giornalisti ad attenderlo. Gli chiedono se è più grande la gioia di questa mattina o quella di ieri sera, lui risponde: "Ieri sera allo stadio è stato fantastico e gli ultimi cinque minuti di Parma sono stati non male, vissuti con ansia, ma una gioia notevole. Poi dopo, piano piano, le cose si assorbono". Ma questa è davvero la più grande soddisfazione raccolta da presidente, come ha detto ieri? "Sì, anche perchè è la più recente. Comunque sia è stato molto bello e fa piacere far contenti anche gli altri. Ieri ho visto il pubblico sinceramente contento".

Tre scudetti di fila, non c'era riuscita nemmeno la 'Grande Inter' di Moratti padre... "Quelli di mio padre dovevano essere cinque, per questo resto collegato a quello. Questi sono fortunatamente tre scudetti e spero che diventino anche di più, dovremo lavorare per non perdere il ritmo e neppure grinta e motivazioni per poter continuare a vincere". Resta il rebus Mancini, se resta o va via. Magari al Chelsea come scrivono in Inghilterra. Di che parlerete quando vi incontrete? "Vi devo dare l'elenco?", sorride Moratti. Poi aggiunge: "Parleremo tra poco e vedremo che cosa fare". Quindi la dedica per lo scudetto.

L'anno scorso fu dedicato a Facchetti, quest'anno "al pubblico". "Perchè ha sofferto nelle ultime domeniche, però è stato saggio e ha saputo sostenere la squadra. Questo è stato un grande aiuto per tutti noi». Il resto, i gol decisivi, li ha fatti poi Ibrahimovic. Subito grande nonostante il lungo periodo di inattività. "I campioni sono sempre fantastici, non ti aspetti mai quello che possono fare, soprattutto quelli geniali alla Ibrahimovic che, ieri, ha fatto sia il campione di classe che quello di carattere e quindi è stato di grande aiuto ai compagni che, comunque, hanno saputo reggere alla partita e allo stress. Ed è per questo che Zlatan ha potuto dare il suo meglio".

gasport (gazzetta.it)