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  27/05/2008 - MOMENTO DELICATO


Roma: senza Soros, quale mercato?

Se la cessione della società dovesse saltare, pochi i soldi per rinforzare la squadra

Soros s'allontana. Per qualcuno, addirittura, ha detto addio alla trattativa per l'acquisto della Roma. Siamo al paradosso: un mese e mezzo fa era lui a voler chiudere - 283 milioni di euro grazie agli uffici dell'advisor Inner Circle Sports -, con la famiglia Sensi che tentennava. Oggi, sia pure a malincuore, anche Rosella Sensi era pronta a cedere il club tanto amato da tutta la sua famiglia, ma il compratore numero uno pare sia andato via.

E allora? L'advisor lavora: propone l'affare a Fisher - il proprietario di Gap e Banana Repubblic, icone dell'abbigliamento casual nel mondo - e sonda altri possibili compratori. Unicredit, che attende il rientro di 350 milioni di euro di debiti da parte di Italpetroli, la società dei Sensi che controlla la Roma, resta delusa da questi sviluppi e continua ad aspettrare. Ma il tempo passa e la Roma, seconda in campionato, vincitrice della nona Coppa Italia e per il secondo anno consecutivo tra le migliori otto squadre dell'Europa che conta, non può perdere altre settimane preziose.

Perché la squadra da affidare a Luciano Spalletti per la prossima stagione merita un lavoro di contenimento-potenziamento sul mercato di altissimo profilo. C'è da acquistare in via definitiva Mirko Vucinic dal Lecce; fino a qualche tempo sembrava una pura formalità, oggi si parla di quattrini, milioni di euro. Il Real Madrid è alla finestra. A questi livelli, non si scherza: chi si distrae o perde tempo, rischia grosso. Poi c'è la grana Mancini. In panchina per tutta la finale contro l'Inter, l'ultimo atto di questa stagione, il brasiliano è fuori dal progetto Roma da molti mesi. Ma non è facile piazzarlo ad un prezzo che non sia da fallimento. E soprattutto urge in quest'ottica, una soluzione all'altezza. Anche questa per nulla agevole da rintracciare.

E ancora: solo stanto all'attuale rosa, ci sono i prolungamenti dei contratti di De Rossi - una formalità, sia pure molto onerosa - e di Aquilani. E qui il discorso si fa diverso. Il giocatore non è un pupillo di Spalletti. Vuole restare a Roma, ma chiede anche garanzie. La Juventus, intanto, preme, insiste, tenta. Serve chiarezza, un dialogo sincero, un incontro chiarificatore. Un bel percorso, non c'è che dire. Ma a questo va aggiunto necessariamente il progetto di potenziamento: un laterale difensivo, un centrocampista, e soprattutto un attaccante di peso.

Spalletti ha in mente il necessario cambio di modulo per l'anno prossimo. E per realizzarlo ha bisogno di qualche pedina da inserire. Senza Soros e con i debiti che premono, non sarà una partita facile per la famiglia Sensi. Che adesso, al netto delle possibili novità, deve rimboccarsi le maniche e con Pradè, Conti e Spalletti, trovare nomi appetibili e mai troppo cari per fare ancora più grande l'unica antagonista dell'Inter in questa stagione.

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