Il Napoli pensa in grande
C’era sempre Pierpaolo Marino (al fianco di Italo Allodi) quando il Napoli nel 1986 diede l’assalto allo strapotere dei club del Nord aggiudicandosi il primo scudetto della sua storia. Le fece grazie a Maradona, ma anche alla costruzione di un gruppo formato nel tempo con i vari Bagni, Ferrara, De Napoli, Giordano, Carnevale, nonché con l’inserimento di un semisconosciuto pescato in B, Francesco Romano.
LA SIDA - Altri tempi, altro calcio. Oggi, a distanza di ventidue anni, c’è di nuovo Pierpaolo Marino alla costruzione tecnica di una squadra che ha appena gettato le fondamenta del suo intrigante progetto. Impossibile per il momento dichiarare “guerra” ad Inter, Juve, Roma, Milan. Il presidente De Laurentiis e il dg Marino aspettano che cresca il fatturato del club per aumentare nel giro di qualche anno il monte ingaggi complessivo e consentirsi così qualche pezzo da novanta. Intanto Rinaudo è atteso a metà della prossima settimana per la presentazione ufficiale. Il sogno di Marino resta quello di assortire il parco attaccanti dal momento che Sosa è tornato in Argentina, Calaiò è sul piede di partenza, e Zalayeta che riprenderà a correre a luglio non sarà disponibile prima di ottobre. Resta Iaquinta, il sogno nel cassetto anche se per la Juve sarebbe incedibile.
IL BUDGET - De Laurentiis ha messo a disposizione di Marino più o meno la stessa cifra investita l’estate scorsa (circa trenta milioni di euro). Uno strappo sull’ingaggio verrebbe fatto solo per uno come Iaquinta o per Di Natale, altro pupillo del dg e napoletano doc che rappresenterebbe il vero colpo a sorpresa. Due nazionali, sognare, soprattutto a Napoli non è vietato.
(corrieredellosport.it)
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