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  02/06/2008 - MERCATO


Barcellona cantiere di lusso

Sono giornate di super-lavoro, queste, per il Barcellona. Per il club è tempo di rifondazione, e tutti si adoperano freneticamente, in varie direzioni. Il presidente Joan Laporta è contestato ferocemente, e i suoi rivali preparano un attacco che può essere decisivo. Il tecnico Pep Guardiola si divide tra il Barcellona B, in finale nei play off della quarta serie, e la preparazione della prossima stagione con il Barça vero. I dirigenti sono impegnatissimi sul mercato: due acquisti, due cessioni e tanti tavoli aperti.

MERCATO - Partiamo dalla fine. Presi Pique (5 milioni) e Keita (14). Venduti Zambrotta (9 milioni più 2 se le cose vanno bene al Milan) e Giovani dos Santos al Tottenham: 7 milioni sicuri più 4 variabili. Raggiunti accordi con tre giocatori, Daniel Alves, Alexander Hleb e Martin Caceres, ma non con i loro club: Siviglia, Arsenal e Villarreal. Il primo dovrebbe costare 32 milioni (gli andalusi ne hanno già rifiutati 25), il secondo e il terzo 15 a testa. Poi bisognerà cercare un "9" vero, ma solo dopo aver lavorato sodo in uscita. Bisogna vendere a tutti i costi gli scontenti e scaricati Ronaldinho e Deco, e cercare di far cassa con Samuel Eto'o, confidando in un derby con rilanci milionari tra Inter e Milan. A Barcellona sembrano aver capito che Ibrahimovic non si muove, così torna di moda il nome di Benzema. Che costa carissimo.

SU DUE FRONTI -Guardiola ha passato le semifinali dei play off battendo il Castillo e ora se la vede con il Barbastro, tosta squadra aragonese che gioca le partite casalinghe su un campo in terra, altro che Camp Nou. Pep vuole lasciare a Luis Enrique (suo successore) il Barça B in terza serie e dovrà lavorare sino al 14 o 15 giugno, data della gara di ritorno. Intanto però deve pensare alla sua nuova squadra, quella delle stelle. Ha parlato con Henry, che sembra poter diventare il leader del nuovo progetto (con Messi, ovviamente), e ha spiegato la propria filosofia a Puyol e Iniesta. Più lavoro, maggior concentrazione, punizioni per chi sgarra e via dicendo: ordine, in una parola.

REFERENDUM - Le oltre 9.000 firme anti-Laporta raccolte dal socio Oriol Giralt hanno messo in moto la macchina che dovrebbe portare ad elezioni anticipate. Per farlo ci vuole un referendum. Inizialmente previsto per il 9 di luglio, potrebbe essere anticipato. Il processo è lungo e complicato, ma la strada sembra quella. Per questo Laporta ha iniziato a preparare la propria difesa dopo essere stato sorpreso dal successo dell'iniziativa di Giralt. La lotta per il potere è apertissima così come la rifondazione del Barça, cantiere di lusso.

Filippo Maria Ricci (gazzetta.it)