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  03/06/2008 - PRESENTATO IL NUOVO TECNICO


Mourinho: "Sognavo l'Italia, voglio vincere anche qui"

Le prime parole, in italiano, del nuovo tecnico dell'Inter: "Sono Mourinho e basta. Sono arrivato in un club speciale. Ringrazio Moratti e Branca. Il primo contatto con l'Inter il giorno dopo Inter-Liverpool. Chiedo solo due-tre ritocchi e una rosa di 24 giocatori"

E' arrivato. Puntuale e preciso. E con un italiano già fluente e persino divertente, perché da subito non ha rinunciato alla sua ironia ("Non voglio parlare in portoghese perché altrimenti dimentico il mio italiano"). Gli è stato ricordato che quando si presentò al Chelsea disse di sè di essere "speciale". Lui ha risposto: "Sono Mourinho e basta. Sono arrivato in un club speciale. Penso di essere un grande allenatore ma non voglio essere speciale. Sono sempre io, non cambio, sono la persona di sempre, con la stessa missione e la stessa passione per il mio lavoro. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto lavorare in Italia, e in un grande club. Ringrazio dunque Moratti e Branca che mi hanno dato la possibilità di lavorare in questo paese calcisticamente fantastico. Per me è una sfida molto importante, ma penso che potrà essere molto divertente anche per voi". I primi contatti? "Il giorno dopo la seconda sfida dell'Inter col Liverpool. Io, però, non ho iniziato a imparare l'italiano allora ma in tre-quattro settimane. E' un idioma neolatino, e io parlo portoghese e spagnolo, non è molto difficile per me impararlo".

INTER CHE VERRA' - "L'Inter è una bella squadra, non ho bisogno di un cambio drammatico. Tutti qui pensiamo che abbiamo bisogno di due tre giocatori per migliorare, per essere più competivi. Ho letto che voglio comprare tutti i giocatori d'Europa, che non mi piace questo o quello ma non è vero e questo è un messaggio per i miei nuovi giocatori. Mi piace il gruppo, la mentalità della squadra mi piace tantissimo e ho molta fiducia in questo gruppo: io vorrei 21 giocatori più tre portieri. Penso che serviranno al massimo due o tre giocatori per migliorare ed essere più competitivi, ma non dirò chi sono. Anche perchè io voglio cambiare un po' il modo di giocare perchè non c'è alcun allenatore uguale all'altro". Mancini? "Un grande allenatore, ma io penso differente, lavoro differente e questa è la mia sfida. Ho una filosofia che credo possa piacere ai giocatori. Non vedo l'ora di lavorare con loro. Credo sia normale, visti i miei rapporti con i giocatori del Chelsea, che quasi tutti loro abbiano piacere di lavorare con me. Come lo è per me".

OBIETTIVI - Campionato, coppa Italia e Champions? "Anche la Supercoppa - corregge subito Mourinho -. La Champions è un sogno di tutti, quando analizzo la situazione penso che undici squadre vogliono vincerla nella prossima stagione. Io la chiamo la competizione dei dettagli, perchè spesso sono quelli a fare la differenza in Champions. Una volta ho vinto questa competizione e due volte sono arrivato in semifinale, penso di avere una tendenza a fare bene questo tipo di torneo. Sono fiducioso. Ho anche una esperienza di diverse culture calcistiche, avendo lavorato in Portogallo e in Inghilterra, e penso che ci sia bisogno anche di questo, aiuta dal punto di vista tattico ad affrontare certe partite. Poi le differenze le faranno i dettagli. Ma l'Inter è una di quelle undici squadre".

NUOVO CICLO - "Il signor presidente mi ha regalato uno splendido libro sulla storia dell’Inter. Ma ora voglio cominciare a scriverne un altro: voglio iniziare un ciclo differente, con la stessa squadra e 2-3 nuovi giocatori. Io lavoro con passione, lavoro bene, il rapporto con i giocatori è forte e sarà sempre forte. I risultati sportivi arrivano con tranquillità, sono la conseguenza naturale del lavoro. Nelle ultime sei stagioni ho vinto 12 titoli, la conseguenza naturale è tornare a vincere qualcosa, qualcosa di importante. Il Chelsea? Fa parte del passato, per me ora comincia una nuova vita, non ne voglio più parlare. Tifo per loro e faccio i miei migliori auguri al club".

L'ATTESA - C'era grande attesa ad Appiano Gentile per l'arrivo di Josè Mourinho. Per assistere all'esordio del nuovo allenatore dell'Inter si sono mobilitati decine di giornalisti e fotografi italiani e stranieri, al punto che la società ha dovuto ricorrere ai parcheggi esterni al centro di allenamento nerazzurro. Molti sono anche i tifosi accorsi alla Pinetina per strappare qualche foto del tecnico portoghese che è arrivato a bordo di un'auto con i vetri oscurati verso le 10.40.

gasport