Ecco la lista di Mourinho: Lampard, Deco e Drogba
«Vorrei lavorare ancora con loro in futuro, ma non sono ossessionato da questa idea». Josè Mourinho non nasconde il forte legame con Deco, Lampard e Drogba, li vorrebbe anche nella sua nuova avventura all'Inter ma è anche consapevole delle difficoltà del mercato. «Non sono un nostalgico ma questi tre giocatori mi piacciono veramente - si legge su Skysports.com - mi hanno aiutato a vincere alcuni titoli importanti. Non posso dimenticarmi di Deco, Lampard e Drogba. Non potrei mai dirgli di no. Vorrei lavorare ancora con loro in futuro, ma non sono ossessionato da questa idea. Non so chi dei tre lascerà il proprio club, vedremo».
LA MISSIONE - Mourinho è volato in Brasile per parlare con Adriano e capire le sue motivazioni dopo un anno travagliato. Moratti lo rivuole nerazzurro dopo sei mesi di prestito al San Paolo per rigenerarlo, ma il tecnico portoghese pone le sue condizioni parlando a SporTv: «Adriano è un giocatore che mi piace. Ho cercato di prenderlo quando allenavo il Porto ma non ho avuto questa possibilità. La sua permanenza all'Inter dipenderà solo da lui. Voglio parlarci per capire cosa ha nel cuore e nell'anima. È una grande sfida per me, è il mio primo anno in Italia e non posso sbagliare. Per questo voglio parlare con Adriano».
«DEVO CAPIRE SE PUÒ LAVORARE CON ME» - Malgrado il desiderio di Moratti, non si può escludere in assoluto il ritorno in Brasile dell'Imperatore: «Se dice che non vuole lavorare con me è facile che vada via. Il mio rapporto con i giocatori è semplice per chi vuole lavorare e vincere col gruppo. Diventa un problema invece per chi vuole dormire e lavorare poco».
ETO'O È FORTE MA HO GIÀ SEI ATTACCANTI - Solo dopo un colloquio con Adriano, insomma, si capirà il futuro del brasiliano e un'eventuale operazione in entrata in attacco. Al momento Mourinho assicura che non ci sarà: «Eto'o è un giocatore sensazionale ma in lista ho sei attaccanti (Adriano, Ibrahimovic, Crespo, Cruz, Suazo e Balotelli, ndr) di grande qualità e voglio dargli una dimostrazione di fiducia».
(corrieredellosport.it)
|