"Per la nazionale non sono mai stato contattato, eppure meritavo di stare nella rosa dei papabili". Non usa toni diplomatici Carlo Mazzone e, intervistato nell'ambito del contenitore radiofonico 'Domani è tardi' in onda tutti i giorni sulle radio del circuito Area, ha voglia di sfogarsi. "Dalla Federcalcio nessuno mi ha contattato - insiste il 'decano' dei tecnici -: credo che, dopo trentanove anni di carriera onesta e specchiata, meritavo di essere inserito nella rosa dei sette-otto tecnici che potevano allenare la Nazionale. Invece niente. Guido Rossi non mi ha mai chiamato. Non vorrei che si fosse montato la testa".
La teoria dell'ex tecnico del Livorno è che "poichè Rossi si è trovato lì e abbiamo vinto i Mondiali, potrebbe pensare di averli vinti lui. Ma i Mondiali li hanno vinti i giocatori e quel grande tecnico che è Marcello Lippi". Parole dure di Mazzone anche nei confronti del vicecommissario della Figc, Demetrio Albertini. "A 35 anni uno può fare il vicecommissario della Federazione, senza parlare con nessuno? - dice Mazzone -. Abbiamo fatto fuori il sistema Moggi, ma non vorrei che si stesse sostituendo ora un altro sistema, con logiche analoghe". A Mazzone è poi stato chiesto se alludesse al fatto che Albertini e Donadoni sono stati a lungo compagni di squadra al Milan, mentre si rincorrono voci che vorrebbero Tassotti alla guida della under 21. "Non voglio pensare a questo - risponde - comunque auguro ogni bene a Donadoni che, quando l'ho sostituito a Livorno, con me si è comportato molto correttamente".
Sulle sentenze di Calciopoli, Mazzone annuncia battaglia: "Attendo le sentenze, ma poi agirò per essere risarcito. Io sono stato fatto retrocedere con il Bologna e da allora per mesi sono stato male. Gazzoni non poteva camminare in città, perchè veniva insultato. Io ho pagato caro il prezzo e ora, dopo le sentenze, agirò per essere risarcito moralmente e anche economicamente. Poi devolverò a fini benefici quanto riuscirò ad ottenere".
|