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  15/09/2008 - JUVE OK NEL POSTICIPO


Amauri c'è, la Juve va


La squadra di Ranieri batte l'Udinese 1-0 grazie a un centro dell'attaccante ex Palermo che apre all'azzurro. Prestazione convicente per i bianconeri, che hanno anche colpito un palo e una traversa. Ospiti rinunciatari per lunghi tratti, pericolosi solo nel finale

Una bella Juventus. Che batte l'Udinese con un risultato striminzito, 1-0, ma con una prestazione rassicurante per Ranieri e i tifosi. I tre punti, firmati Amauri, le valgono l'aggancio all'Inter. Dietro alla strana coppia di testa Atalanta-Lazio. Tre punti pesanti perché arrivano nella serata in cui Trezeguet e Del Piero restano in panchina fino a 5' dalla fine, a riposarsi in prospettiva Zenit, e in cui invece rientra Chiellini, fuori causa dal Trofeo Berlusconi del 17 agosto. Tre punti che maturano dopo tante palle gol mancate di poco, anche per "colpa" di un Handanovic in serata di grazia. L'Udinese non bissa l'impresa dello scorso anno, quando vinse all'Olimpico di Torino. Stasera ha funzionato davvero pochino: la "passerella" della Nazionale al Friuli non è stata festeggiata con una prestazione adeguata. E la vocazione offensiva, caratteristica storica degli ospiti, nonchè delle squadre di Marino, stavolta non si è vista.
OCCASIONI JUVE - Il primo tempo è tutto della Juve. Che parte con l'atteggiamento giusto, aggressiva. La mente è rivolta tutta all'Udinese, per pensare allo Zenit e alla Champions ci sarà tempo. Camoranesi è ispirato sulla destra, De Ceglie un prezioso pendolino sulla sinistra, davanti Iaquinta e Amauri sono sempre insidiosi, anche se un po' spreconi. Le occasioni si susseguono. Invano. Iaquinta segna, ma in fuorigioco, su assist di Nedved. Poi fa paura il destro di prima intenzione di Iaquinta sulla sponda di Amauri, Handanovic si rifugia in angolo. E ancora: palo di testa di Amauri sul cross da destra di Camoranesi. Infine Iaquinta, forse caricato dal confronto con la sua ex squadra, che si rende ancora pericoloso, prima di testa e poi di piede. Niente da fare. L'Udinese è irriconoscibile. Più per meriti altrui che per demeriti propri. Della manovra ariosa consueta non c'è traccia, come dei contropiedi manovrati, surrogati da lanci lunghi sui quali Di Natale non può azionare la sua tecnica. All'intervallo è 0-0. Risultato che sta davvero molto stretto alla Juve.
LA JUVE SFONDA - Il copione non cambia. Juve avanti, Udinese sulle barricate. Allora cambia Marino. Fuori Di Natale, provato dalle fatiche con la Nazionale, dentro Sanchez. La Juve ora prova a sfondare con i protagonisti meno attesi: Poulsen colpisce la traversa con una gran botta da fuori area. Secondo "legno" dopo quello di Amauri nei primi 45'. Proprio il brasiliano al 22' rompe il sortilegio. Il centravanti ex Palermo segna con un destro preciso, dopo una percussione centrale di Sissoko. È l'1-0. Il primo centro in campionato per Amauri, che a Sky ha dichiarato di essere pronto a vestirsi d'azzurro in caso di convocazione di Lippi (e dell'arrivo del passaporto italiano). L'Udinese ha un sussulto d'orgoglio importante nel finale, e si regala un'occasione con il nuovo entrato Floro Flores, che finisce a terra in area avversaria sul contatto con Chiellini. Rigore? No. La Juve soffre un po' rivedendo i fantasmi del finale di Firenze. Ma tiene. E vince con merito una partita a tratti dominata.

Riccardo Pratesi - Gazzetta.it