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  18/09/2008 - SCAMBIO DI PANCHINE IN VISTA?


Spalletti al Milan, Ancelotti alla Roma

Il destino di Ancelotti e Spalletti: resistere per scambiarsi le panchine.
Carletto vuole tornare a Roma, il giallorosso piace a Galliani: a giugno si può fare.

Si sono incontrati per caso a Parigi, si sono scoperti a vicenda tenendo segreto il motivo del loro viaggio e continuano a lavorare su binari paralleli. Situazioni analoghe, squadre diverse. Ancelotti e Spalletti: il presente e il futuro di Milan e Roma. Da quest'estate hanno capito che le loro carriere sono destinate ad intrecciarsi, complice un Abramovich pronto a portarli al Chelsea. Dentro una sala del Grand Hotel francese George V, Ancelotti e Spalletti hanno scoperto di condividere la medesima avventura, ignari di ciò che sarebbe accaduto qualche tempo dopo.

Sembra la sceneggiatura di un film, invece è un racconto che in parte ha già trovato riscontro nella realtà. I due non hanno traslocato in Inghilterra, preferendo continuare le rispettive avventure con Milan e Roma, blindati da contratti importanti. Il romanista fino al 2011, Ancelotti fino al 2010. Le loro squadre sono partite con i favori del pronostico, ma quando sono scese in campo per fare sul serio sono iniziati i problemi. Ancelotti ha zero punti in classifica, Spalletti uno. La sua Roma ha debuttato in Champions League con una figuraccia e adesso deve fare i conti con spifferi e polemiche. Nel giro di un mese, dunque, la loro vita è cambiata radicalmente, la panchina traballa, il passato sembra non esistere più. Anche nella cattiva sorte Spalletti e Ancelotti sembrano un'unica entità, parli dell'uno e ti sembra di rivedere l'altro: non riescono a far giocare bene le loro squadre, non fanno risultato, sentono la fiducia della proprietà ma nonostante questo non si placano le voci su un loro possibile esonero.

A Roma pensano che la causa dei mali sia il viaggio parigino fatto da Spalletti, organizzato senza avvertire nessuno, compreso il suo mentore Bruno Conti. A Milanello, invece, tutti sanno che Galliani era a conoscenza quasi in tempo reale del viaggio di Carletto, ma c'è chi ha giocato d'anticipo e l'ha avvertito qualche secondo prima. Lo spogliatoio del Milan non ha fatto una piega, quello giallorosso invece pare di sì. L'asse dei romanisti doc De Rossi-Totti-Aquilani non l'ha presa bene, si sente tradita. Nessuno condanna Spalletti per aver accarezzato il sogno di allenare una squadra così prestigiosa ma c'è chi sperava che arrivassero spiegazioni. Questione di equilibri interni che vacillano quando le cose non vanno per il verso giusto.

Ancelotti e Spalletti, come tutti gli allenatori, sono legati ai risultati. Galliani e la Sensi non sono come Zamparini, ma non possono garantire una fiducia illimitata anche se non intravedono all'orizzonte sostituti all'altezza. La logica quindi spingerebbe a considerare una soluzione perfetta per questa sceneggiatura: Spalletti al Milan e Ancelotti alla Roma, a fine stagione naturalmente. Prima però bisognerà 'sopravvivere' fino a maggio. Spalletti si è concentrato sull'aspetto psicologico: ieri si è fatto riprendere mentre abbracciava i giocatori. Ancelotti ha badato al sodo piazzando una telecamera sopra il campo d'allenamento con una gru per memorizzare i movimenti tattici dei giocatori. Entrambi chiedono aiuto alla fortuna: tre giorni fa il Milan ha perso Pirlo, la Roma ha Totti con il tendine rotuleo infiammato. Che sia la maledizione di Abramovich?

Fonte: La Stampa