"Hamsik è il mio Lampard.."
ll vecchio che avanza è un filo di barba per nascondere le rughe di una notte insonne, vissuta osservando Castelvolturno e avvertendo il profumo della salsedine, inebriante quanto il quarto posto. Il calcio nei pressi di Mourinho è la sintesi dell’evoluzione di un uomo che ha attraversato gli umori di Napoli con il piglio fiero e la saggezza contadina di chi sa attendere il raccolto: due vittorie e due pareggi, quarto posto in campionato; e in Uefa - giovedì - occhi negli occhi con il Benfica, partendo dal 3- 2. Le centrotrentasette espressioni di Edy Reja - sempre uguali - e le sue panchine partenopee rappresentano la conferma che pure nel calcio nulla è impossibile e che la pazienza è una virtù. Il 2-1 sul Palermo e il nono risultato consecutivo lasciano decollare la fertile fantasia di una città riemersa dalle macerie, avendo come architrave un progetto autentico affidato da De Laurentiis& Marino a un gentiluomo capace di sopravvivere al di sopra degli schemi e al di fuori dei luoghi comuni, raccattando vittorie due promozioni consecutive, la qualificazione in Intertoto, il tentativo in Coppa Uefa, 67 successi in campionato - e meritando l’ammirazione di una Napoli ormai conquistata. La vita ricomincia a 62 anni....
Reja, alla sua età...
«Certe cose non si fanno, vero? Invece è bello essere lassù tra le grandi. Dà una sensazione piacevolissima. Ma io resto all’antica e non mi monto la testa».
Andiamo per ordine: questo Hamsik non finisce mai di stupire.
«Ha una corsa a strappi che ti dilania. Il gol è una sua specialità, a volte l’uno sembra la fotocopia dell’altro. Lui va ad aggredire lo spazio, ma soprattutto ruba il tempo a chiunque. Con il Palermo, aveva Carrozzieri davanti e Nocerino alle spalle: ha infilato il piedino e via...».
Di corsa verso la sua panchina, ad abbracciarla.
«È un ragazzo d’oro, con la testa d’un trentenne. È nato calciatore. E farà strada».
Giochiamo un pochino: chi le ricorda, lo slovacco, nel suo modo di essere?
«In passato, mi sembrava avesse l’istinto di Doni. Ma è meno muscolare. In fase di formazione. Per capacità di cogliere i momenti buoni e per istinto del killer, mi viene da pensare a Lampard, ma con struttura fisica diversa e anche caratteristiche differenti».
(Fonte: Corrieredellosport.it)
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