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  26/09/2008 - PARLA PRANDELLI


"Basta chiacchiere! Bisogna reagire.."

«Tanto lavoro e tanta umiltà». La richiesta arriva dall'allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, che a due giorni dalla batosta dell'Olimpico con la Lazio e in vista del match del Franchi col Genoa di domenica, invita la squadra «a tirare fuori gli attributi». Per trovare una vittoria e dimenticare in fretta, anche «perché certe sberle è meglio prenderle all'inizio».

REAZIONE - «Sono arrabbiato e dispiaciuto - ha poi aggiunto il tecnico viola- e dai ragazzi mi aspetto una reazione, devono dimostrare che non siamo in crisi. Dobbiamo solamente ritrovare il filo conduttore, lo spirito che questa squadra ha sempre avuto in questi anni. Da domani voglio vedere un atteggiamento diverso». Parole chiare, un ordine più che un invito dopo il confronto di giovedì, che Prandelli spiega così: «Avevo capito da tempo che c'erano dei problemi, soprattutto la mancanza di spirito di squadra. Quando ti confronti puoi usare anche delle provocazioni, perché a volte i giocatori hanno bisogno di stimoli forti, ma alla fine ho visto convinzione e consapevolezza. La risposta c'è stata, ora conta il campo, basta con le parole».

«RITROVARE LO SPIRITO GIUSTO» - «In allenamento- ha spiegato l'allenatore viola- vedo lo spirito giusto, quello spirito che poi in partita sparisce. In ritiro abbiamo lavorato bene, poi abbiamo disputato un buon preliminare. Purtroppo abbiamo perso lo spirito che ci aveva contraddistinto in questi anni. Dobbiamo recuperarlo in fretta, col lavoro e l'umiltà. Ogni giorno dobbiamo dimostrare che quanto fatto in passato non vale niente, conta quello che farai. I complimenti fanno bene solo se ti ricordi come hai fatto ad arrivare ai successi». Quindi avanti col turnover, che scontenta tutti e rischia nuovi malumori in uno spogliatoio-polveriera: «Esclusioni eccellenti? Non ci sono mai - ha detto ancora Prandelli- sono solo momenti in cui alcuni elementi hanno bisogno di recuperare brillantezza. Il problema non è un giocatore, ma la squadra. E gli esclusi non devono sentirsi colpevoli, sarebbe un ragionamento assurdo. Gli esclusi si prepareranno per la prossima gara».

(Fonte: Corrieredellosport.it)