Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  28/09/2008 - SERIE A: ROMA-ATALANTA 2-0


Il solito Panucci spinge la Roma al successo

La squadra di Spalletti ritrova la vittoria superando 2-0 i bergamaschi con reti di Panucci e Vucinic. Ma soprattutto dimostra di essere in crescita a livello di individualità e di collettivo. Mercoledì l'impegno di Champions a Bordeaux

La Roma trova il gol per la ventesima gara consecutiva, frena l'emorragia, spezza il tabù che vuole in settembre il mese-no di Spalletti, ma soprattutto supera 2-0 un'Atalanta corposa e solida, ma non abbastanza per frenare una Roma in crescita e dagli slanci parzialmente ritrovati. Ma che intanto ha centrato in pieno il suo obiettivo: archiviare la sconfitta brutta e sporca di Genova incassata mercoledì sera. In attesa del confronto europeo di mercoledì a Bordeaux, e magari del recupero di qualche uomo-chiave. Intanto ci pensano Panucci e Vucinic, in gol nel primo tempo per meriti propri ma anche dopo sfortunate deviazioni bergamasche.

GIRA LA RUOTA - Per invertire la rotta (4 punti in 4 gare), Spalletti affida a Vucinic il ruolo di punta unica in un 4-1-4-1 che nasce anche dall'indisponibilità di sei giocatori e dalla squalifica di De Rossi. L'Atalanta, che al contrario prima del via fa parte del poker di testa a un sol punto dall'Inter (che giocherà stasera il derby), deve invece rinunciare all'ultimo minuto a Ferreira Pinto, ancora alle prese con un infortunio muscolare, e affida a Floccari il compito di trovare il quarto gol stagionale atalantino.

PRONTI, VIA - Parte inevitabilmente contratta la Roma, consapevole di non poter sbagliare, l'Atalanta mostra invece il piglio di chi è consapevole dei propri mezzi e certo non vuole fare la timida. Così la Roma è costretta a giocare col baricentro basso per il primo quarto d'ora, salvo poi trovare il gol al primo affondo. Non è un caso che a firmarlo sia Panucci, attuale capocannoniere giallorosso oltre che leader di una squadra orfana di Totti e De Rossi. Il difensore raccoglie un'azione d'angolo e scarica un sinistro che un tocco incauto di Manfredini devia alle spalle di Coppola. Così il difensore trova la sua seconda rete in campionato, oltre a quella realizzata in Champions. La squadra di Spalletti ritrova forza e coraggio, l'Atalanta perde un po' della sua verve iniziale. Riise comincia ad ambientarsi e anche Cicinho sembra maturato rispetto alla scorsa stagione, mentre Taddei lievita a vista d'occhio. Ma è il collettivo giallorosso a crescere, ritrovando almeno parte di quegli automatismi e di quello spirito di sacrificio che ne avevano fatto il più bel coro della passata stagione. Al 31' il raddoppio: Menez crossa basso, Garics tocca involontariamente, Vucinic è pronto alla deviazione: il suo destro in girata da centro area non perdona Coppola.

DEL NERI SENZA ALI - Il tecnico dell'Atalanta, dopo aver già tolto Padoin (per De Asacentis) nel primo tempo, toglie anche Defendi (il vice-Ferreira Pinto) a favore del più offensivo Valdes. Ma in realtà il canovaccio della gara non cambia rispetto ai primi 45': le squadre, ben disposte in campo, giocano corte e accorte. Difficile trovare spazi, ancora più presentarsi minacciosi dalle parti di Doni e Coppola. E infatti, gol a parte, di occasioni non se ne vedono proprio, se non un tentativo di Valdes di poco fuori e una conclusione di Aquilani che non sorprende Coppola. Qualche sprazzo della bella Roma che fu riaffiora qua e là, ma l'Atalanta non ha 9 punti per caso. Spalletti manda in campo Virga e Okaka, abbracciando Vucinic quando viene richiamato ai box. Ma l'Atalanta non ci crede più, la Roma si limita a un controllo attivo della gara e il lungo finale è solo accademia. Mercoledì è dietro l'angolo, meglio capitalizzare le energie.

Fonte: www.gazzetta.it