Juve e Roma, momento no
Nove punti la Juventus, sette la Roma. Numericchi, dopo sei giornate di campionato. E panchine che ovviamente passano al setaccio di addetti ai lavori e non. Perché alla vigilia entrambe le squadre erano accreditate fra le vip della serie A. E invece oggi ecco il tonfo, il primo per i bianconeri, il terzo per i giallorossi. Entrambe le rose hanno subito fin qui larghe amputazioni per infortuni e infortunati vari, ma questo da solo non spiega comunque il loro stentato avvio di campionato. Prova ne sono anche le espulsioni di oggi, ben tre (2-1 per la Roma), indice di un nervosismo crescente nelle due squadre. Intanto però Ranieri difende ogni sua scelta e incolpa i giornali di "voler preparare il terreno", mentre Spalletti abbandona il registro di mai menzionare gli assenti, e pensa già al dopo-sosta.
PARLA RANIERI - "Non c'erano nuvole prima ma la sconfitta in casa ci colpisce. Venivamo da tre pareggi (compresa la Champions, ndr), volevamo la vittoria, la partita è stata in salita e i ragazzi hanno fatto quello che era nelle loro possibilità. Il Palermo ci ha castigati nell'unica opportunità nel secondo tempo. L'espulsione di Sissoko? Non voglio cercare scuse, giocare in 10 non è facile ma oserei dire che nel secondo tempo abbiamo deciso più noi di fare qualcosa. Loro sono stati bravi in un contropiede a trovarci impreparati. Molte novità? Avevo preparato la partita in funzione di questo Palermo e della partita col Cagliari di Ballardini dell'anno scorso che ci aveva creato difficoltà; ho pensato di mettere la squadra a rombo perchè avevamo la possibilità di vedere Giovinco in uno dei suoi ruoli naturali. Loro sono stati molto svegli, nella seconda parte con un uomo in meno abbiamo cercato di macinare gioco, di costruire, di fare noi la partita. Le esclusioni di Camoranesi e Nedved? Ho preferito giocarmi Camoranesi nella seconda parte, Nedved l'ho fatto rifiatare un po'. Il terreno? Non mi posso arrabbiare per il campo, da domani ce lo cambiano". Ranieri si dice amareggiato per alcuni articoli sui giornali molto critici nei suoi confronti: "Non sta succedendo nulla - spiega -. I vecchi stanno facendo la loro parte, non c'è nulla di quanto stanno dicendo i giornali, sembra che stiano preparando il terreno. Noi andiamo avanti, non ci possiamo fare nulla. Veniamo da una serie di partite in pochi giorni, bisogna mettere un po' di forze nuove. Non c'è nulla, bisogna saper essere martello e incudine e in questo momento siamo incudine".
PARLA SPALLETTI - "Continueremo a lavorare per risalire in campionato. Bisogna essere logici con quello che si ha a disposizione. Vedremo dopo la sosta, spero di recuperare qualche giocatore in questi quindici giorni", il commento a caldo dell'allenatore giallorosso. Poi una serie di riflessioni: doveva essere la partita per confermare la vittoria di Bordeaux e invece Spalletti ha visto la sua Roma finire ko a Siena per il secondo anno consecutivo. Siena bestia nera dei giallorossi? "Ma due anni fa abbiamo vinto, tre anni fa pure. Lasciano tempo che trovano questi ricorsi...". L'allenatore giallorosso ha visto la sua squadra fare "molte cose bene" contro un'avversaria "molto organizzata e che ha buoni giocatori. Ma certo quando hai la Champions non puoi esibire molto di più. "Avremmo dovuto sfruttare meglio nostre occasioni. Poi è diventato tutto più difficile: ci siamo lasciati tradire dalla voglia di uscire da questo momento. E qualcuno ha avuto reazioni sguaiate". Il riferimento è a Mexes, che si è fatto espellere. Ma alla ripresa dopo la sosta non ci sarà anche Panucci, altro titolare della difesa: "Ma abbiamo Loria, se lo abbiamo preso è perchè pensiamo sia all'altezza della situazione, poi è rientrato Juan, anche se oggi ha giocato poco. Saremo a posto per giocarci la gara con l'Inter con molte possibilità, che sono molte". Chi manca di più a questa Roma, Totti o Pizarro? "Ci mancano tutti e due - conclude Spalletti -, specie in momento dove si gioca ogni tre giorni. Ma sono sempre il collettivo e lo spirito di squadra a fare la differenza".
gasport (gazzetta.it)
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