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  14/10/2008 - VERSO ITALIA-MONTENEGRO


Lippi:"Servono i tre punti, ma occhio alla fretta.."

Rispetto per l'avversario, ma insieme la consapevolezza di dover battere il Montenegro per dare un senso anche allo scialbo 0-0 di sabato scorso a Sofia. Questo il Lippi-pensiero alla vigilia della sfida con gli uomini di Filipovic a Lecce. Un Lippi sereno, ma che ovviamente un pò risente a livello umorale dell'obbligo di conquistare i tre punti: «Gli avversari di domani non sono degli sprovveduti, anzi- avverte il ct- c'è gente tecnicamente valida, di primo livello, come Vucinic, Jovetic ed altri elementi magari meno conosciuti, ma altrettanto bravi. È una squadra giovane, ed anche una nazione giovane, che merita rispetto, che rispecchia i valori di una scuola, quella slava, che ha sempre espresso genialità, imprevedibilità e fantasia. Una squadra contro la quale mi accontenterei di vedere la mia Nazionale ripetere, in quanto ad attenzione, concentrazione ed autorevolezza, la stessa prestazione di Sofia, con molta più intraprendenza in più in fase offensiva. Sono convinto che sarà così, anche perchè giochiamo davanti al pubblico amico, che ci darà una mano. Si può vincere. Perchè siamo l'Italia, ed abbiamo tutte le armi per vincere in casa nostra. E vincendo renderemo significativo anche il pareggio con la Bulgaria, arrivato al termine di una partita che sotto certi aspetti è stata positiva. Chiaro che se non dovessimo riuscire a vincere domani sera, si tratterebbe di due brutti risultati».

NIENTE ASSALTI - Attenzione a cedere alla tentazione dell'assalto baionetta in resta: «Non dovremo andare avanti alla garibaldina, serve una gara offensiva ma con equilibrio», avverte infatti Lippi, che in caso di risultato positivo domani raggiungerà Vittorio Pozzo (l'unico tra l'altro ad aver vinto due mondiali sulla panchina azzurra) in cima alla classifica dei ct che vantano a migliore striscia senza sconfitte: sarebbero 30 gare senza ko. Lippi non commenta il dato, forse anche per scaramanzia. E preferisce chiarire un episodio legato in qualche modo ai fatti di Sofia e agli sviluppi della brutta vicenda di quattro giorni fa: «Non ho mai espresso preferenze politiche nel corso della mia carriera. Ho accettato la proposta di Moni Ovadia di recitare in uno spot contro il razzismo, ma questo non significa che abbia deciso di schierarmi nei confronti, o contro, una certa parte politica».

FORMAZIONE - Ed allora meglio rituffarsi nei fatti tecnici. Di formazione, manco a parlarne. Ma ormai molte cose sono chiare. La difesa, ad esempio, sarà la stessa di Sofia, così come almeno due terzi del centrocampo e due terzi dell'attacco. Per quanto riguarda Gattuso e De Rossi, per i quali si era temuto il forfait, è lo stesso ct a tranquillizzare tutti: «Ha svolto lavoro leggero solo per precauzione, sta bene, non abbiate timori, può giocare anche con la Roma contro Inter e Chelsea. Anche gli altri sono recuperabili, ma per la formazione deciderò solo domattina. Giuseppe Rossi? Lo abbiamo già 'scoperto' sabato, a questo punto è molto probabile che lo si riveda anche domani in campo, forse già dall'inizio». Infine il ct, dopo aver ribadito la forza di questo gruppo («dove i vecchi aiutano i nuovi e i nuovi si stanno integrando alla perfezione e questo è un fattore importante, perchè in un momento particolare come questo, anche dal punto di vista sociale, chi guida gruppi di lavoro senza unità di intenti non raggiunge gli obiettivi»), ha risposto in modo piccato a chi paventava una certa sudditanza psicologica da parte della critica verso chi ha condotto l'Italia alla vittoria dell'ultimo mondiale: «Non è affatto vero, anzi io ho sempre saputo che fin dall'esordio con l'Austria erano lì ad aspettarmi con i fucili puntati. Comunque a me non importa nulla, vado avanti e penso solo ai risultati».

Fonte: Corrieredellosport.it