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  05/12/2008 - SI INCONTRANO DUE SPORT


E a Milanello arrivarono gli All Blacks

I rossoneri ospitano la nazionale neozelandese di rugby che spiega a Maldini, Kakà e compagni come calciare l'ovale. Gattuso: "Da loro possiamo imparare a soffrire". Galliani: "Uno di loro in mezzo farebbe comodo, in cambio gli diamo Rino"

C'è Shevchenko che chiede l'autografo a McCaw, Ronaldinho a Carter, Kalac che sale in touche sollevato da Rokocoko, Gattuso che palleggia meglio con l'ovale e una mischia di almeno dieci rossoneri spazzata via da tre, quattro Tuttineri. Ali Williams, 202 centimetri, accanto a Tabaré Viudez, 164: l'ennesimo Impossible is nothing è servito.

PARATA DI STELLE – A Milanello il clima è gelido, c'entra anche l'eliminazione dei rossoneri dalla coppa Italia. Dirà Gattuso: “Noi non assomigliamo agli All Blacks perché siamo una squadra molto tecnica, ma forse dobbiamo imparare a saper soffrire come fanno loro”. Aperta e chiusa parentesi sul momento no del Milan. Il resto è festa, spettacolo inimmaginabile tra due sport che in Italia vivono da separati in casa, e che invece per passione, coraggio e libertà a volte si assomigliano. Mancava l'occasione per aver la riprova: ci ha pensato Adidas, riunendo sotto lo stesso tetto e nella stessa maglia celebrativa (presentata nel pomeriggio a Milano) il Milan, club più titolato al mondo, e la Nuova Zelanda di rugby, nazionale più vincente.

CHE NUMERI – Il gioco è semplice: c'è un quadro ricoperto di palloncini pieni di vernice da scoppiare a forza di pallonate, ovali o tonde che siano. Cominciano i capitani Maldini e McCaw, poi dietro tutti gli altri. Per dieci minuti è un delirio di punizioni, touche, tiri, drop e lanci, tanti piccoli contributi a dipingere la scritta “Impossibile is nothing”, opera d'arte unica autografata da tutti gli atleti coinvolti, visibile da domani sul sito ufficiale dei rossoneri dove rimarrà all'asta fino al 12 dicembre per raccogliere fondi a favore della Fondazione Milan, ora impegnata nello sviluppo del Centro ad alta specializzazione per la diagnosi e la cura delle anomalie vascolari nell'infanzia dell'ospedale Buzzi di Milano.

TUTTI ROSSONERI – Ronaldinho fa in tempo a fare un numero che nemmeno nelle sue pubblicità più incredibili: calcio secco a un pallone da rugby e parabola dal soffitto a ricadere in una piccola cesta a venti metri da lui. Non voluto e tutto vero, ma le telecamere se lo sono perso. Intanto in campo va in scena la sfida di rigori e drop tra Kakà e McCaw. Ma'a Nonu si è messo la maglia del Milan e non se la leva più, Galliani lo nota e pensa al mercato di gennaio: “Certo in mezzo farebbe comodo, magari noi diamo loro Gattuso”.

fonte: gazzetta.it