MILANO, 30 luglio 2006 - La Juve continua a dichiarare incedibili le sue star, ma nei giorni scorsi è stato fatto il primo prezzo di Zlatan Ibrahimovic: 40 milioni di euro. La richiesta è stata solo bisbigliata, quindi non è ufficiale. Ma resta una cifra-choc per il mercato attuale. Per certi versi può essere considerata una risposta provocatoria per scacciare la muta degli acquirenti. Ma è il chiaro segnale che il grande giro delle punte prima o poi partirà. Anche perché non deve stupire che a fare il sondaggio sia stato il Milan, lanciatosi alla caccia di rinforzi dopo il rinfrancante verdetto della Corte federale. E l’ingresso in scena dei rossoneri non può che preoccupare l’Inter, a sua volta sulle tracce dello svedese ormai ta tempo. Dunque il derby è già cominciato, in parallelo con l’offensiva del giocatore svedese e del suo procuratore Mino Raiola.
APPUNTAMENTO - In questa settimana è prevedibile che sia combinato un incontro tra il rappresentante dello svedese e la dirigenza Juve per trovare una linea comune. Si fa per dire, ovvio. Perché, al momento, la Juve sta facendo di tutto per convincerlo a restare, ma lui è sempre più deciso ad approdare in un grande club che gli possa dare prospettive immediate di giocare in Champions League. Il presidente Giovanni Cobolli Gigli e il d.s. Alessio Secco hanno già messo sul piatto una proposta di contratto al top. Diciamo vicina ai 5 milioni di euro (più gli incentivi). E sarebbe un gran salto per uno che attualmente guadagna poco meno di due milioni di euro. Ormai, però, Ibra è entrato in un altro ordine di idee. E le sue aspettative economiche vanno oltre. Addirittura in primavera puntava ad un ingaggio vicino agli 8 milioni di euro. Ora evidentemente ha un po’ calato le pretese, ma questa Juve relegata in B fatica ad essere competitiva. Per ovvii motivi.
IL PREZZO - Si comprende bene, allora, come questa sia un’autentica fase di transizione. Che, però, non durerà a lungo. La premura di Inter e Milan soprattutto crea le condizioni perchè in casa bianconera si provi a fare chiarezza al più presto. E si aggiunga che il retroscena sulla fissazione del prezzo dello svedese potrebbe implicitamente andare incontro alle esigenze dell’attaccante e del suo entourage. Va detto, comunque, che 40 milioni di euro sono tanti. Basti ricordare che l’affare più costoso della stagione è stato quello che ha portato Andriy Shevchenko al Chelsea per 46 milioni di euro. E anche per lo stesso Van Nistelrooy il Real Madrid non ha speso più di 16 milioni di euro. Mentre la Fiorentina ha da tempo detto che Luca Toni non si sposta per meno di 25 milioni di euro.
IL VIOLA - La vicenda parallela del centravanti della Fiorentina conferma, però, che nella fase decisiva le mosse dei singoli club sono fatalmente condizionate dalla concorrenza. Accade, allora, che l’Inter provi a cambiar rotta su questo o quell’attaccante anche in considerazione delle evoluzioni nelle trattative per gli altri attaccanti.
ATTENZIONE - Perciò occorre fare attenzione all’apparente binario morto tra Inter e Fiorentina. Le polemiche tra Diego Della Valle e Massimo Moratti spengono ogni entusiasmo. Ma solo in apparenza. Di fronte a richieste così alte per Ibrahimovic, mentre fatica ad imporsi la candidatura (pur autorevole) di David Trezeguet, si fa largo la previsione che i dirigenti nerazzurri tornino a breve a sondare gli umori in casa viola. Le parole del d.s. Pantaleo Corvino lasciano intendere che non si prendono in considerazione ribassi di sorta. E questo è il leit motiv ormai noto. Bisogna vedere, però, se in casa Moratti preferiscono alzare la posta per il capocannoniere dell’ultima stagione o puntare sulle qualità del promettente Ibrahimovic. Certo, l’ingresso in scena del Milan su questo fronte riscalda i prezzi dell’operazione. A meno che in via Turati non decidano definitivamente in favore di Fernando Torres. L’opzione spagnola, infatti, potrebbe distrarre i rossoneri, ma in questo caldissimo agosto nulla va dato per scontato.
MARTINS - Frattanto all’Inter è arrivata una richiesta del Tottenham per Oba Martins. Anche agli inglesi è stato detto no. Ma tutto è in evoluzione. Come la firma di Patrick Vieira con i nerazzurri. Questione di giorni. Se non di ore.
Carlo Laudisa
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