MILANO, 31 luglio 2006 - La Juventus ricorrerà alla Camera di conciliazione del Coni contro la sentenza della Corte federale, e con una "B" senza penalizzazione, la società bianconera potrebbe decidere di desistere da altri ricorsi. E’ questo in sintesi il pensiero del presidente della Juve, Giovanni Cobolli Gigli, intervenuto ai microfoni de "La Politica nel Pallone-Gr Parlamento".
Una B senza penalizzazione - "La sentenza sulla Juve crea una disparità eccessiva rispetto alle sentenze sulle altre squadre - sottolinea Cobolli a proposito delle decisioni della Corte federale -. Non meritiamo un differenziale così negativo, siamo forse responsabili di qualche infrazione all'articolo 1, ma non di illeciti sportivi e in questa nostra convinzione siamo rafforzati da alcuni articoli comparsi sui giornal". Chiaro il riferimento a quanto dichiarato dal presidente Piero Sandulli allorché affermò, ha ricordato Cobolli Gigli: "Non ci sono prove di illeciti e l'unico dubbio è su una partita che non riguarda la Juve". "Abbiamo quindi il dovere e il diritto di far presente queste cose alla Camera di conciliazione", aggiunge. Il numero uno della Juve torna quindi sui 17 punti da recuperare. "Come presidente tifoso penso a una serie A con una penalizzazione, anche pesante - spiega -. Mettendo da parte il mio ruolo di presidente penso a una serie B 'tonda', senza penalizzazione, come punizione estremamente elevata. In precedenza il traguardo della B piena era velleitario, mentre ora è credibile. E se davvero dovesse venire offerta al club bianconero questa soluzione, serie cadetta ma senza penalizzazione, la Juve potrebbe accettare. Una B a -12 o a -9 non cambia niente ma quando uno fa un arbitrato e lo chiude positivamente non è coerente andare avanti in altre sedi".
La C1 sarebbe stata terribile - L’obiettivo, in caso di ricorso al Tar, è "una veloce sospensiva, cioè la cancellazione di tutto il processo lasciandoci pro tempore nella condizione di giocare in A". Cobolli Gigli rivela quindi che la C1 sarebbe stata "terribile". "Se finivamo in C1 dovevamo parlare di liquidazione della società Juventus", ammette.
Trattamento diverso - Preferisce non giudicare le sentenze degli altri, ma lamenta anche un certo tipo di atteggiamento nei confronti della Juve: “Nei giorni prima del processo ci sono stati giudizi molto aspri, sentenze già pronunciate”. Sullo scudetto 2005/2006: “Che sia stato attribuito all'Inter o a un altro cambia poco, gli scudetti vanno vinti sul campo”. Il Milan in Champions: “Il fatto che è stato riammesso dimostra una volta di più che la Juve ha avuto un trattamento incommensurabilmente diverso”.
Abbiati al Torino: “In effetti è stato inaspettato”.
Il mercato in uscita - Infine il mercato della Juve; soprattutto quello in uscita. "Ogni giorno che passa sono sempre più soddisfatto della scelta di Deschamps - rivela -. Ci siamo trovati di fronte a un allenatore, Capello, che è venuto a trovarmi per dirmi che si sentiva a disagio e che voleva andare via. Credevo, speravo che volesse mettersi in gioco ma così non è stato. Ma dopo qualche giorno abbiamo trovato Deschamps, che ci ha preso al buio, ha retto l'impatto della B a -30 e poi ha retto quello della B a -17. Ha una capacità di gestire la squadra, di trasmettere la fede reale nel calcio e nella Juventus da vero uomo di sport e mi ha sorpreso anche per la sua capacità di argomentazione. È un uomo a tutto tondo che merita tutta la nostra fiducia".
Su Bojinov: "Veramente non so se è più bravo di testa, di tacco o di punta, ha una classe naturale. È tornato quello di Lecce? Forse è merito dell'ambiente Juventus". Infine Ibrahimovic. Secondo alcune voci di mercato sarebbe valutato dal club bianconero intorno ai 40 milioni di euro. "Ibrahimovic vale sicuramente tantissimo - evidenzia - perché è un campione giovane con potenziali ancora inespressi. Mi auguro che questo valore rimanga nella pancia della Juventus e non finisca espresso in plusvalenze. A Pinzolo l'ho visto partecipe agli allenamenti. Mi è stato detto che sabato è andato in gita con Deschamps e Agricola e che fosse di buon umore". Per poi aggiungere: "Ibrahimovic deve capire che anche un anno di B può essere stimolante . Deve maturare la convinzione di sposare il nostro progetto e il dividere la camera con Nedved, un campione che ha deciso di rimanere, è un fatto positivo".
La parola di Buffon - Ammette che Vieira "è molto vicino all'Inter", mentre blocca Camoranesi: "Lo vogliamo tenere. La B, se giocata bene, può portare a un seguito superiore a quello che c'era in A, si può ancora fare parte di un progetto vincente". Coboldi Gigli conferma anche Buffon: "Non ho parlato direttamente con lui. Abbiamo la sua parola che è fondamentale, che vuole rimanere e noi siamo felici di questo".
La Juve e gli Agnelli - La chiosa è sul futuro della Juve come società. "Credo che rimarrà agli Agnelli - aggiunge - ma a prescindere dalla decisione della famiglia Agnelli o della finanziaria (la Ifil, ndr) di tenerla o cederla, la Juve deve avere un obiettivo: essere un valore reale".
G. Des.
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