Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  17/01/2009 - PARLA CAPELLO


"Reja sei un grande: complimenti!"

Edy Reja in questi giorni festeggia un anniversario importante: il suo quarto anno al Napoli. E per un anniversario importante ci vogliono auguri "importanti". Come quelli di Mr. Fabio Capello, ct dell'Inghilterra e grande amico di Reja.

IL SIPARIETTO - Sulle frequenze di Radio Marte, la sorpresa di Capello al tecnico partenopeo e poi il siparietto tra i due: «Auguri Edy - dice Capello - sono Fabio e voglio farti i complimenti sinceri per il tuo quarto anno a Napoli. Hai superato tutti gli ostacoli, in una città passionale ed esigente, ed hai dimostrato di essere un grande allenatore». Reja emozionato ringrazia: «Fabio è il regalo più bello questo, ti abbraccio forte, è stata una sorpresa magnifica».

IL CHIEVO - Poi, come è giusto che sia si ricomincia a parlare dell'attualità. E l'attualità dice che domenica c'è il Chievo e la speranza di un ulteriore regalo per il tecnico friulano: «Magari. Sarebbe il massimo per coronare la settimana. Ma queste sono le gare in cui c'è tutto da perdere. Il Chievo ha voglia di risalire ed a Bologna si è visto che ha disputato una buona partita. Pertanto starà a noi cercare di gestire il pallino del gioco. Dipenderà molto da noi: se riusciremo ad esprimerci sui nostri livelli possiamo fare un buon risultato».

MIGLIORARE IN TRASFERTA - Per spiccare in modo definitivo il volo manca soltanto un elemento: migliorare il rendimento in trasferta: «In realtà è già da un po' di tempo che abbiamo questa idea ma non sempre ci riesce. Speriamo che quest'anno nuovo ci dia l'impulso giusto. Ma io credo che dobbiamo trovare in noi stessi la forza e la convinzione per esprimerci al massimo anche senza la spinta dei nostri tifosi».

QUATTRO ANNI, UN'EMOZIONE UNICA - Gennaio 2005-gennaio 2009. Quattro anni di Napoli. Quattro anni di impegno e passione per la squadra e la città: «In due parole: emozione unica. Per l'esperienza umana in una città straordinaria ed anche per la scalata che abbiamo fatto: dalla C alla A e poi in Coppa Uefa. Siamo stati bravi e sono stato anche fortunato perché ho trovato un ambiente in crescita che ha saputo coltivare un progetto importante con grande cura».

I PRIMI GIORNI - Gli inizi non sono stati dei più semplici: «Soprattutto ricordo il clima dello spogliatoio. Vedevo titubanza, un po' di incertezza nella squadra. Ricordo che non fu facile cambiare marcia. Io pensavo: ma come, siamo il Napoli, non dobbiamo avere paura. Poi cominciammo con la vittoria col Cittadella e da lì è partito ufficialmente il rapporto con la squadra e la società. Ho avuto la fiducia di tutti e sono grato ad ogni singola persona che mi ha aiutato in questa fantastica avventura».

"MI SENTO NAPOLETANO" - Dopo quattro anni mister Reja si sente legato alla città: «Io mi sento napoletano. Sembrerà strano ma ci sono affinità nella filosofia di vita tra friulani e napoletani. Amiamo la compagnia, la buona tavola, la vita conviviale. Forse siamo più taciturni, introversi, non manifestiamo le nostra emozioni, invece i napoletani son più aperti e gioviali. Però io qui mi sono trovato a casa mia. Questa è una città unica, bellissima». Di notte, quando tutto è più calmo e non c'è caos Reja ama girarsela la "sua" città: «Sì, non sempre, ma quando posso esco di notte e giro la città per ammirarla nel suo panorama. Nonostante io stia quasi sempre a Castelvolturno ed abiti lì, Napoli la conosco bene».

I SOGNI DEI TIFOSI - I napoletani. Gente passionale, piena di grandi sogni e ambizioni: «I sogni di Napoli sono anche i nostri. Io ho sempre detto che proprio questa gente è il segreto, l'elemento che produce l'alchimia tra calcio e vita. Noi speriamo di poter essere interpreti delle ambizioni del popolo azzurro. Vogliamo restare in alto, non sarà facile, ma la promessa è che ce la metteremo tutta per dare a questa città speciale un'altra grande gioia...».

"PENSIAMO ALL'UEFA" - Va bene sognare, ma l'allenatore ha anche il compito di tenere tutti con i piedi per terra: «Basta parlare di Champions. Guardiamo in faccia la realtà: ci sono squadre più attrezzate di noi, ed è già difficile centrare la zona Uefa, vista la qualità delle avversarie»

FONTE: Corrieredellosport.it