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  27/01/2009 - PARLA CAPELLO

"Il Milan è una squadra con qualche figurina"

. Fabio Capello, ospite della trasmissione "Chiambretti Night", in onda stasera su Italia 1, non risparmia una frecciatina maliziosa alla società che l'ha reso famoso. Tra le figurine di cui parla, però, non c'è sicuramente David Beckham, la cui scelta di “svernare” nel Milan (sempre che non decida di rimanere in rossonero più a lungo dando buca ai Los Angeles Galaxy) sta dando i suoi frutti. L’ex Manchester United e Real Madrid, infatti, ha sempre detto di avere deciso di vestire la maglia rossonera per non perdere la possibilità di giocare con l’Inghilterra. E sembra proprio che il ct della nazionale dei Tre Leoni abbia intenzione di dare seguito alla sua promessa di convocarlo se avesse continuato a giocare anche durante la sosta del campionato statunitense.

RAGAZZO SERIO - Almeno questo pare di capire dalle parole che Capello ha detto oggi da Chiambretti: «Sono felice per il Milan e sono felice per la nazionale - ha dichiarato il tecnico friulano, che domani serà sarà a San Siro per seguire il match fra i rossoneri e il Genoa -. Beckham è un ragazzo serio e ben preparato ed è un esempio per i giovani. È il professionista perfetto e soprattutto un grande uomo». Insomma, non è una convocazione ufficiale per l’amichevole contro la Spagna del prossimo 11 febbraio, ma poco ci manca. A proposito delle belle prestazioni di Beck nelle tre apparizioni in campionato con il Milan, Capello le spiega così: «Probabilmente il ruolo in cui sta giocando adesso è il più adatto per lui. È tatticamente molto intelligente ed è capace di fare grandi passaggi». A Beckham mancano solo due presenze in nazionale per batere il record di Bobby Moore, che ha raggiunto quota 108.

MOURINHO - L'allenatore dell'Inghilterra ha parlato anche di José Mourinho: «La sua Inter è ancora in cantiere - ha affermato - ma è un ottimo allenatore che ha capito il calcio italiano e che ha capito che gli allenatori italiani sono molto bravi e preparati per mettere in difficoltà una corazzata come l'Inter».

CALCIOPOLI - Capello è tornato poi a parlare di Calciopoli, spiegando che «Moggi, Giraudo e Bettega continuano a essere miei amici» e tornando a rivendicare i titoli che sono stati tolti alla sua Juventus:. «Gli scudetti che hanno tolto alla Juventus sono stati vinti sul campo. In campo - ha proseguito -. Abbiamo sempre giocato per vincere e io non ho visto tutti questi favori».

ARBITRI - Arrivato in Italia in una settimana che, tanto per cambiare, è ricca di polemiche arbitrali, il tecnico della nazionale inglese si è detto favorevole all'uso della tecnologia nel calcio, «come ormai accade in tutti gli sport, tranne che nel nostro dove siamo ancora un po' arretrati».

L'ADDIO - Capello è tornato anche sul suo addio alla Romadopo cinque anni ero arrivato al capolinea») e sul difficile rapporto con alcuni grandi campioni come Cassano e Del Piero: «L'imitazione che Cassano fece di me a Madrid fu una cosa simpatica. In quella squadra c'erano molti campioni e lui non si metteva in ordine fisicamente. Per quanto riguarda Del Piero, in quella Juve c'erano anche Trezeguet e Ibrahimovic e io dovevo fare delle scelte ma Del Piero le ha sempre accettate, qualche volta di malumore ma senza fare mai polemiche». Infine, nel caso in cui la finale ai Mondiali sudafricani fosse Italia-Inghilterra, Capello non avrebbe dubbi: «Non ci penso nemmeno a far perdere la mia squadra» ha risposto a Chiambretti che gli chiedeva di far vincere gli azzurri.

PANUCCI - Cristian Panucci «è un pazzerello» ma è anche l'unico giocatore di cui Capello si definisce amico. È quanto ha rivelato il ct commentando il probabile divorzio del difensore giallorosso dalla Roma. «Non ho amici fra i calciatori - ha detto Capello - tranne uno ed è Panucci. Ci sentiamo spesso, ci ritroviamo in Spagna dove ha anche lui ha una casa. Credo che la separazione sarà definitiva. Lui è uno che vuole sempre giocare, ma non so esattamente cosa sia successo tra lui e Spalletti».

ITALIA-BRASILE - «Il problema Battisti è serio, ma questo è sport ed è giusto giocare questa partita». È questo il parere di Capello sulla proposta del sottosegretario agli Esteri Mantica di non far disputare l'amichevole Italia-Brasile per protestare contro la decisione del governo verde-oro di non estradare in Italia l'ex terrorista Battisti. «Il problema Battisti è serio - ha detto Capello - e va affrontato da coloro che sono deputati a farlo, cioè il ministro degli Esteri e il Presidente della Repubblica". Ma - ha aggiunto - "questo è sport ed è giusto continuare su questa strada e giocare questa partita».


FONTE: Corrieredellosport.it