Rossi via a giugno
Rossi rischia l’esonero? No. Lotito aspetta, valuta e riflette. Il suo obiettivo è arrivare in fondo al campionato con la squadra e la guida tecnica confermata all’inizio della stagione. Il posticipo con il Milan e la trasferta di Firenze lo aiuteranno a capire meglio. Si aspetta segnali di reazione, un atteggiamento diverso sul campo dai suoi giocatori, che questa sera resteranno a dormire al centro sportivo di Formello. Ritiro anticipato di un giorno in attesa di Kakà e Beckham. Una decisione presa per ricompattare il gruppo e preparare la riscossa. Rossi sarà ancora l’allenatore della Lazio il prossimo anno? No. Forse si sarebbe potuto rispondere nello stesso modo e alla stessa domanda anche due o tre mesi fa, ma oggi, con l’aumentare delle sconfitte e il declinare della classifica, l’ipotesi di un rinnovo del contratto è sempre più ridotta.
PRECEDENTI - Rossi ora non è in discussione, ma sotto esame sì. Una decisione diversa e sofferta sarebbe ponderata a lungo, basti ricordare il licenziamento di Mimmo Caso alla fine del 2004: si trasformò quasi in una telenovela. Lotito era appena entrato nel calcio, ma il suo modo di operare e di rapportarsi non è cambiato. E non si possono neppure paragonare gli scenari: quella Lazio rischiava la serie B e il tecnico aveva perso il controllo dello spogliatoio, questa Lazio si trova a quattro lunghezze dalla zona Uefa, ha stabilito il record di punti nel girone d’andata della gestione Lotito, è in semifinale di Coppa Italia e rema nella stessa direzione di Rossi. Già, l’altra notizia è proprio questa: dopo la partita di Marassi, al rientro al Jolly Marina Hotel di Genova, il futuro diesse Tare ha incontrato i giocatori più rappresentativi e anziani della squadra: un vertice concluso alle due di notte per sondare umori e pensieri dello spogliatoio. Tutti hanno promesso l’immediato riscatto e una minore superficialità, poi è stato concordato anche il ritiro anticipato.
APPROCCIO - «E’ una questione di testa» la prima analisi di Lotito pochi minuti dopo la partita con la Samp. «Sarebbe troppo comodo scaricare le colpe sull’allenatore», aveva aggiunto a mezzanotte, facendo avvertire le responsabilità del momento sulla squadra. Da Siviglia a Ledesma, passando per Pandev, Dabo e Rocchi, l’asse portante del gruppo si è schierato dalla parte del mister romagnolo. E Lotito aspetta le risposte sul campo. Soltanto se la situazione precipitasse, cioè se arrivassero altre sconfitte come quella con il Cagliari, allora prenderebbe provvedimenti immediati. Ma sarebbe davvero l’ultimo, disperato tentativo di risollevare la stagione dalla mediocrità in cui è piombata la Lazio nelle ultime settimane. E aspetterà almeno la trasferta di Firenze, dopo il Milan, per valutare ogni cosa.
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Fabrizio Patania - Corrieredellosport.it
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