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  05/02/2009 - PARLA MOTTA


Per Marco Motta ieri è stato il primo allenamento con la Roma. E’ ar­rivato martedì sera a Roma, non ha avuto ancvora il tempo di pensare alla casa che, cercherà all’Eur, come hanno fatto molti dei suoi nuovi compagni. Motta, con la maglia dell’Atalanta, ha esor­dito in serie A proprio contro la Roma, al­l’Olimpico, il 9 genna­io 2005. Affronta con grande entusiasmo questa avventura, ce la metterà tutta per sfruttare questa occa­sione: «E' un sogno per me essere qui tra tanti campioni, in una società così ambiziosa e così importante. Il primo allenamento è stato un po’ come il pri­mo giorno di scuola. I nuovi compagni mi hanno accolto benissimo, mi hanno dato il benvenuto e credo sia un bellis­simo gruppo».

«ROMA, UN SOGNO» - La scorsa settimana è spuntata la Ro­ma. Gli sembra un sogno: «Sapere che una squadra importante come la Roma abbia pensato a me mi rende orgoglio­so ed è stata una sensazione straordi­naria e bellissima. Ho sperato fino al­l'ultimo che questa possibilità si con­cretizzasse e ce l'ho fatta». Ha parlato dei suoi nuovi compagni da­vanti alle telecame­re di Rona Channel: «Roma è il massimo, una delle squadre più forti al mondo e avere tutti i giorni la possibilità di alle­narmi con campioni del calibro di Totti e De Rossi e tutti gli altri per me è una cosa straordinaria. Alberto Aquilani era l’unico che cono­scevo per aver giocato con lui nell’Un­der 21». A Udine negli ultimi tempi non tro­vava più spazio, forse anche per una questione legata al contratto: «I primi sei mesi per me sono stati buoni, poi si è presa la decisione insieme alla socie­tà di cambiare aria e di trasferirmi. Colgo l'occasione per ringraziare l’Udi­nese che mi ha permesso oggi di esse­re qui».

GRANDI AMBIZIONI - E’ un ragazzo che arriva in punta di piedi, ma che ha grandi ambizioni: «Penso ad allenarmi al massimo ogni gior­no. Ogni allenamento è un pò come fosse una partita di Cham­pions perchè mi alle­no con grandi cam­pioni e dovrò cercare di carpire tutti i truc­chi del mestiere e im­parare dall'allenatore che è molto bra­vo. Ogni allenamento è fondamentale».

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Guido D'Ubaldo - Corrieredellosport.it