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  27/02/2009 - TONFO MILAN

L'orgoglio di Ancelotti: "Io in discussione? No"

La Curva Sud se li è tenuti dentro, ma quando al 94' l'arbitro svedese Eriksson ha detto basta, ha scaricato tutta la sua frustrazione sommergendo di fischi la squadra: troppo brutta e insostenibile per essere vera. Milan fuori dalla Coppa Uefa, quella competizione considerata all'inizio della stagione un obiettivo secondario, praticamente una "coppetta": quasi un sfregio per chi era abituato a parlare Champions.


STAGIONE NEGATIVA - Ma alla "coppetta", vista la magra figura in un campionato che si era proposto di vincere, Carlo Ancelotti aveva cominciato a crederci. La Uefa come la Champions. Un pensiero durato 24 ore. I rossoneri escono a pezzi dalla competizione; non solo eliminati, ma anche umiliati. E ora davanti al tecnico dei trionfi di Manchester e Atene si aprono nuovi scenari: l'addio, insomma, non è più da escludere. "Non mi sento in discussione, anche se mi prendo tutte le responsabilità - sostiene però in conferenza stampa -. La stagione, non lo scopro io, è negativa; ora dobbiamo cercare di raggiungere l'ultimo obiettivo (il secondo o il terzo posto in campionato): non sarà semplice; dovremo giocare le partite al massimo delle possibilità".


PIU' FORTI - Poi analizza la gara. "Il Milan non ha giocato bene; loro invece sono stati davvero bravi. E' giusto così. Sono passati grazie a una grande prestazione. Avevo detto ieri che la partita sarebbe stata decisa dalla forza di imporre il proprio gioco. Loro hanno applicato la regola: sono stati superiori nel gioco e fisicamente".


CONTRACCOLPO - Ancelotti ammette tutti i limiti del Milan. A cominciare dal solito gol subito con la palla inattiva. "Non abbiamo una squadra dotata di giocatori alti in difesa" afferma, senza nascondere il difetto più evidente della serata: "Non abbiamo fatto una buona difesa, non siano stati capaci di imporre il nostro gioco, di fare possesso palla". E ora il rischio di subire il contraccolpo in campionato, già a partire dalla Sampdoria. "Dal punto di vista psicologico non sarà semplice - dice Ancelotti -, dovremo essere bravi a superare il momento, e reagire come sappiamo".


TROPPI INFORTUNI - Insomma, un tracollo inaspettato, in cui la sfortuna ci ha messo del suo. Ancelotti pensa soprattutto agli infortuni e mette in prima fila i k.o. di Nesta, Gattuso e Kakà: troppo decisivi e importanti per non incidere negativamente sulla stagione rossonera. Intanto dall'infermeria arrivano notizie allarmanti: Seedorf (botta a una caviglia) e Ambrosini (problema a un adduttore) sono k.o., ovvero, niente Sampdoria. Peggio di così...


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