Spalletti:"Ho fiducia.."
La parola chiave? Fiducia. La fiducia di Luciano Spalletti alla vigilia del giorno della verità. Incrollabile. Anche di fronte ai mille acciacchi dei vari Totti, Aquilani, Pizarro e Doni. Anche di fronte alla febbre di Mexes... L'allenatore della Roma crede nella possibilità dei giallorossi di ribaltare l'1-0 dell'Emirates Stadium a favore dell'Arsenal e continuare la corsa in Champions League. Verso quel sogno che è la finale in programma all'Olimpico il 27 maggio. «È un passaggio fondamentale della nostra stagione- ha detto Spalletti- Io ci arrivo carico al punto giusto e ho fiducia nei ragazzi. Quando ci sono state partite di questo livello hanno sempre dato le risposte che ci aspettavamo e questo mi dà serenità. Questa è una di quelle partite importantissime che abbiamo disputato in questi quattro anni...».
I DUBBI - Un appuntamento cui però la Roma non arriva nelle migliori condizioni. Fisiche. Perchè i giocatori non al meglio sono tanti, a cominciare da capitan Totti. «Bisogna aspettare... Nemmeno Totti è sicuro al 100 per cento- ha spiegato l'allenatore dei giallorossi- Non solo per quanto lo riguarda personalmente, ma anche facendo una valutazione generale di squadra visti gli acciacchi anche dei vari Aquilani, Pizarro e così via e la febbre di Mexes. Non voglio rischiare troppi cambi anticipati. È una partita in cui potrebbero esserci anche i supplementari... Anche loro, e mi riferisco in generale a tutte e tre le squadre inglesi protagoniste delle sfide con le italiane, mi sembra che abbiano degli infortunati. Certo è vero che il nostro calcio ti mette una partita dietro l'altra e tutte con una pressione che certo non aiuta...». Certezze, invece, Spalletti ce l'ha almeno sul modulo: «Ce l'ho già in testa, anche se poi c'è una variante che i giocatori saprebbero sicuramente applicare anche in campo a partita in corso». Ma qual è lo schema scelto e quale la possibile variante non è dato saperlo. La ricetta per vincere, comunque, al di là di uomini e numeri, è chiara. «Voglio vedere lo spessore che questa squadra si è creata in questi anni, di personalità e mestiere. E non mi interessa nemmeno tanto come la squadra giocherà o no- ha aggiunto con un pizzico di veleno- D'altronde, mi pare che ormai quello che si vuole è solo il risultato, andare dritti per dritti all'obiettivo e portarlo a casa. Come fanno gli altri».
IL FUTURO - Per battere l'Arsenal e approdare ai quarti, la Roma dovrà stare attenta soprattutto «alla loro spinta sulle fasce. È la cosa a cui dobbiamo fare maggiore attenzione. Poi di giocatori forti la squadra di Wenger ne ha diversi, ma a me piacciono i miei», Già, Arsene Wenger. L'amico-rivale. «Lo conosco. È davvero bravo, sa allenare bene la squadra, che in campo poi fa vedere sempre un comportamento d'assieme, e sa trasmettere ai giocatori gli stimoli mentali giusti. Noi sotto l'aspetto dell'età siamo un pò più esperti di loro, ma anche loro hanno tanta personalità e sono molto preparati, anche per appuntamenti di questo genere, proprio grazie a Wenger e al progetto della società». Intanto, secondo i tabloid le squadre italiane sono come dei «gattini», date per spacciate in questa sfida contro i club inglesi. «Giochiamo queste partite e poi vediamo...», la risposta dell'appunto fiducioso Spalletti. Un passaggio sui rischi di eventuali scontri con i sostenitori dei Gunners («Posso dire che anche personalmente ci rimarrei male, se dovesse succedere qualcosa causato dai tifosi della Roma»), infine una battuta sul futuro. «Il mio futuro a Roma legato anche a questa sfida? Se dopo quattro anni di lavoro insieme è il risultato di una gara a decidere- ha concluso Spalletti- vuol dire che ci siamo conosciuti poco...».
FONTE: Corrieredellosport.it
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