AMSTERDAM (Olanda), 5 agosto 2006 - L'Inter vince a convince. Nel quadrangolare di Amsterdam la squadra di Mancini mette in riga un modesto Porto, battuto 3-2. A segno Pizarro e Martins, autore di una doppietta. Ma le note liete per il Mancio sono parecchie: anzitutto Adriano e Cambiasso sono in campo dal 1', poi gli ex Primavera Andreolli e Fautario fanno un figurone nella difesa imperniata su Samuel. Certo, il Porto è la controfigura della squadra principe del Portogallo, il principale motivo di interesse consiste nell'omonimia di un avanti dei dragoni, Adriano (bianco, proveniente dal Cruzeiro) con l'Imperatore nerazzurro. Proprio un colpo di testa dell'Adriano minore riapre la gara nel finale, complice una paperona di Julio Cesar, oggi tra i pali al posto di Toldo. Infatti l'Inter, come ieri, chiude con il fiatone, e becca pure il 2-3 di Cech all'ultimo minuto che riduce troppo la differenza di valori in campo. Peccati veniali, perlomeno d'estate.
LA GARA - Inter subito in vantaggio con un sinistro angolato di Pizarro, che mette in rete da fuori area la respinta del portiere sul mancino violento di Adriano. Sembra la fotocopia della rete di ieri di Solari all'Ajax. Stavolta però il copione è diverso. Infatti arriva subito il raddoppio con Martins, che controlla al volo un lancio lungo e poi incrocia il sinistro facendo secco Vitor Baia, impacciato. All'8' è già 2-0. E la gara è già chiusa.
Il Porto prova a svegliarsi, forte di qualche guizzo di Quaresma e di una serpentina dell'ennesimo brasiliano dei portoghesi, Alan, il cui sinistro colpisce il palo esterno e finisce sul fondo. Ma è l'Inter che, pur tenendo piuttosto arretrato il proprio baricentro, riesce a farsi pericolosa ogni volta che fa capolino in avanti. Complice anche la difesa al polistirolo dei "dragoni", già ieri sgretolata dalle tre reti dal Manchester United, che pure ha finito la partita in 9 uomini per le espulsioni di Rooney e Scholes. E così l'Inter insiste, anche se l'alchimia del centrocampo è complicata: abbondano i mancini. E infatti Mancini schiera da sinistra, Cesar, Solari e Cambiasso, con Pizarro costretto a trotterellare sul centro-destra. Un sinistro squassante di Adriano, ancora lontano da una condizione decente, ma già capace di accendersi a tratti, è respinto in qualche modo da Vitor Baia. Ma il terzo gol è nell'aria. Arriva puntuale, e porta ancora la firma di Martins, stavolta con un destro potente, che punisce la difesa imbarazzante dei portoghesi.
La ripresa sembra aver poco da dire. Entra Cordoba, Martins, brillante, negli spazi larghi si esibisce in qualche volata. Dettagli. L'Inter però pasticcia nel finale, come ieri. Prima subisce un gol evitabile per un erroraccio di Julio Cesar, poi Cesar si fa espellere per uno stupido calcetto, evitando un comodo finale in carrozza. Infine una rovesciata spettacolare di Cech vale il 2-3 generoso, troppo, con i portoghesi. L'Inter si è scolata il Porto in tre sorsi, l'importante è che la prodezza non dia alla testa e che i finali con il fiatone siano addebitabili solo alla forma precaria. La strada è lunga, ma i primi passi stagionali sono incoraggianti. Parecchio.
Riccardo Pratesi
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