"Italia, niente scherzi!"
«Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco». Lippi conferma che sì, è quello il riassunto perfetto di un discorso un pò più articolato: suona scaramantico, ma il ct non vuol fare certo la figura, appunto, del gatto finito a miagolare nel sacco del vecchio Trap. «L'Italia deve ancora vincere con l'Irlanda», e pure se fosse «con cinque punti di vantaggio il conto non sarebbe comunque chiuso».
LA FORMAZIONE - Italia-Trapattoni, domani sera a Bari, partita di rispetto, di blasone infinito. Partita da giocare anche alla vigilia, secondo i modi che la prudenza impone. È pure il primo aprile, il rischio dello scherzo è grosso... Non sbottoniamoci allora, niente proclami, un timido riserbo sulla formazione, e tanti complimenti preventivi agli irlandesi. Il succo, però, è che Lippi cambia. Cambia attacco soprattutto, ma guai a esplicitarlo: «Non credo che Trapattoni abbia già dato la sua formazione, no? Mi chiedete del tridente, io vi dico che ho visto tutti molto bene: Pepe, Pazzini, Rossi e Quagliarella, e pure Foggia, che è vicino a Bari...». Scherza e si chiude, Lippi: «Se è l'ora di Rossi lo vedrete domani alle 21».
LIPPI CONTRO TRAP - Si cambia e non si dice, per evitare di dover rivoltare lo spogliatoio nell'intervallo, come con il Montenegro: «Non so se basterà a vincere, ma penso che l'Italia vista nel secondo tempo sia affidabile. Mi aspetto di vincere. L'Italia deve sempre vincere. Con grande rispetto dell'avversario e di lo guida». Ci siamo, il duello tra il vincente Lippi e il vincente Trap: uno contro uno. «Ma lo saluterò in maniera normale, non gli dirò niente di particolare». Rispetto... «Trapattoni sa sfruttare al massimo le caratteristiche dei suoi giocatori. La bravura degli allenatori viene evidenziata proprio da questa attitudine. Non c'è dubbio che lui lo stia facendo».
L'IRLANDA - Non ci saranno sorprese. O, almeno, lui non se ne aspetta. Perchè l'Irlanda è carta conosciuta: «Credo che giocheranno una partita al massimo delle loro qualità che sono determinazione, aggressività, pressing, bravura sulle palle alte, forti sui calci piazzati. I giocatori li conosciamo tutti. L'Irlanda ha fatto un girone splendido, non sono così distanti da noi: solo due punti sotto». Ecco perchè non si dice 'gatto'. Perchè «la partita bisogna ancora vincerla. Certo quando abbiamo vinto (abbastanza bene) con il Montenegro e abbiamo saputo che l'Irlanda aveva pareggiato, la sensazione è stata buona. Ma...».
NESSUN PARAGONE CON L'ITALIA MONDIALE - Lippi aspetta. Aspetta l'Irlanda, ma soprattutto aspetta a fare paragoni con la sua Nazionale che quattro anni fa viaggiava verso il Mondiale 2006. Anzi, vuole tranquillità, il ct. E, se possibile, poche pressioni: «Stiamo lavorando da 6-7 mesi appena, lasciateci lavorare per far amalgamare in nuovi con i campioni. Fra un anno e mezzo, se avremo la fortuna di qualificarci, faremo un paio di partite importanti. Non si possono fare i paragoni, ora».
L'AMBIENTE DI BARI - Ma il Mondiale Lippi lo ritira fuori quando è costretto a tornare sull'ambiente di Bari. Non teme i fischi del Trap, Lippi, figuriamoci quelli dello stadio: «È bene tenere a mente che cosa ci hanno regalato alcuni di questi ragazzi appena due anni fa. Mi aspetto da Bari quello che troviamo in ogni città italiana: un grande tifo, uno stadio 'italianò, pieno e pimpante. Poi se vogliono fare altro, liberi di farlo, nessuno glielo impedisce». C'è un pò di Sudafrica in ballo, e una partita tutta vincere: Lippi-Trapattoni.
FONTE: Corrieredellosport.it
|