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  02/04/2009 - MOURINHO SHOW

Contro Ranieri, Ancelotti e Mancini

Mourinho show al Chiambretti Night. Il tecnico dell'Inter a tutto campo non ha risparmiato stoccate all'allenatore della Juventus Ranieri, a quello del Milan Ancelotti e al suo predecessore in nerazzurro Roberto Mancini. Giacca grigio scuro e maglietta dello stesso colore ma di tonalità più chiara, barba incolta e la solita espressione imbronciata: si presenta così lo Special One in tv, il conduttore lo incalza tra una frase ironica e alcune domande che cercano risposte importanti. A partire dalla prima su Maicon che, dice Mourinho, «ritornerà in campo nell'ultima giornata di campionato solo per festeggiare». Implicito, dunque, che secondo Mourinho (che sconfessa più volte il contenuto dei cinque libri scritti su di lui) lo scudetto sarà dell'Inter.

SU RANIERI E LA JUVE - «Ranieri ha detto che l'Inter mi ha chiamato per vincere la Champions? Io sono stato chiamato dal Chelsea per vincere la Premier che mancava da 50 anni. Ranieri è un grande allenatore, la sua squadra gioca bene per questo la differenza con l'Inter è di sette punti. Se la questione scudetto non è chiusa è merito della Juve».

ANCELOTTI, IL DERBY, IL MILAN, LA CHAMPIONS - Punzecchiato da Tiziano Crudeli sulle decisioni arbitrali nel derby e i due rigori non concessi. «Questa è una mezza verità, l'altra è che sul 2-0 Ambrosini doveva essere espulso e forse sarebbe finita 3-0 o 4-0 per noi. E all'andata il gol del Milan era in fuorigioco. La formazione dell'Inter? La faccio io, quando ho qualche dubbio i miei collaboratori mi aiutano. Ci sono tanti allenatori che hanno vinto la Champions più di una volta, Ferguson e Carlo due, ma c'è anche un solo club che vinceva una finale 3-0 e l'ha persa. Però al Chelsea potrebbe fare bene perchè lui è un grande allenatore e quello un grande club, che ha tempo e condizioni per vincere. E se andasse, da innamorato del Chelsea, sarò sempre pronto a tifare».

SU MANCINI - «Non sento il fantasma di Mancini dopo l'eliminazione della Champions. La differenza tra me e lui è stata che lui dopo l'eliminazione ha detto che erano i suoi ultimi mesi, io il giorno dopo ho detto 'voglio una riunione per dire quello che voglio per vincere l'anno prossimo». E se non ci riuscisse ancora? «Dopo la sconfitta arriverò ancora più presto in allenamento». Com'è cambiata Appiano da Mancini a Mourinho? «Quando sono arrivato il mio ufficio non c'era, chi arriverà dopo di me ne troverà uno bello grande».

DROGBA E ESSIEN - «Su Quaresma ho sbagliato ma ho fatto esordire Santon». Buffon? «È un grande portiere ma l'Inter non ne ha bisogno». Essien? «È un grande giocatore ma l'Inter non ha i soldi». Drogba? «È un grande giocatore, ha un altro anno di contratto e non so se l'Inter ha i soldi». Shevchenko che l'ha fatta penare? «Mi pare sia ancora un giocatore del Chelsea...».

MAGO - Se Herrera era il Mago, tu sei Harry Potter? chiede Chiambretti. «Io sono un mago perchè ho portato al Porto una Champions quando nessuno se l'aspettava e perchè ne ho fatta arrivare una al Chelsea dopo 50 anni. All'Inter sono uno che lavora per arrivare a un risultato».

FIGO E NON INCAZZATO - Mourinho primo caso di allenatore più figo dei suoi giocatori? «Io non sono figo, un allenatore deve solo vincere le partite». «Io non sono sempre incazzato, ma dopo 90' in panchina che non sono uno scherzo, ho un'altra partita che non mi piace come la prima, quella con la stampa e la tv».

LO SFOGO DI BERGAMO - Mourinho ma lei è un trascinatore, ma è vero che ha fatto la voce grossa nello spogliatoio di Bergamo parlando di scudetti di cartone? «Si può anche dire una bugia per trascinare la squadra. In quell'occasione abbiamo perso 3-0 il primo tempo e vinto 1-0 il secondo con una squadra arrabbiata. Dopo due giorni giocavamo un'importante partita di Coppa che è stato anche il giorno storico dell'esordio di Santon».

IL BABBO, L'ESONERO E MOURINHO CALCIATORE - Tra le tante storie false che girano una è vera, quella dell'esonero del papà allenatore il giorno di Natale. «È un momento che non dimenticherò mai e che mi ha preparato per tutto. Quando ti esonerano ti fanno sentire un pirla». «Come calciatore ero un 'grandissimo' in tutti i ruoli... ma sono anche una persona intelligente tanto da aver capito che era meglio non perdere tempo. Ho studiato e sono arrivato qui».

PASSATO, PRESENTE, FUTURO E IL SOGNO - «Ho un contratto di due anni all'Inter e voglio continuare». «Il mio sogno è vincere i tre campionati più importanti del mondo. Ho vinto quello inglese, farò il possibile in Italia e voglio vincere anche quello spagnolo... La mia fine non sarà in Italia». «Quando sono arrivato al Porto l'ho fatto perchè quando allenavo quello che possiamo chiamare il Torino portoghese arrivavo terzo in classifica».

PROSTITUZIONE INTELLETTUALE - «Cos'è? È la differenza che passa tra quello che la stampa ha fatto in occasione della squalifica di Adriano (per il pugno a Gastaldello, ndr) e nel caso di quello che ha fatto Del Piero contro la Roma o Inzaghi con il Cagliari (colpo a Lopez, ndr)».

"VOGLIO ESSERE IL ROBIN HOOD DEL CALCIO" - «Il mio obiettivo è solo lavorare per la mia squadra. L'Inter ha solo una tv tematica, la Juve una tv e un giornale, la tua squadra tre tv e due giornali - dice rivolto a Chiambretti e riferendosi al Milan - Io voglio essere il Robin Hood del calcio, mi piace lavorare con i poveri».

SULLE SPESE PAZZE DI MORATTI - Al posto di Moratti spenderebbe così male i suoi soldi? «Il cuore è cuore, c'entra suo papà e la sua famiglia. La storia dell'Inter è collegata alla sua famiglia».

SU ADRIANO - «Quando stava facendo bene gli ho detto che la responsabilità è solo sua. So che la gestione della vita a 27/28 anni non è facile, ma deve pensare che è una persona pubblica e la sua immagine è importante perchè lo guardano anche tanti bambini».

INQUIETUDINE - «Io sono sereno dentro e fuori anche nei momenti quando qualcuno pensa che io sia contratto sono sereno... anche se mi danno il cartellino rosso a tre minuti dalla fine».

SU IBRAHIMOVIC E MOGGI - «Penso che Ibrahimovic resti. Moggi dice che Ibra all'Inter non vince la Champions e nemmeno il Pallone d'oro? Lui conosce Ibra e il calcio italiano molto meglio di me...». Mourinho show al Chiambretti Night. Il tecnico dell'Inter a tutto campo non ha risparmiato stoccate all'allenatore della Juventus Ranieri, a quello del Milan Ancelotti e al suo predecessore in nerazzurro Roberto Mancini. Giacca grigio scuro e maglietta dello stesso colore ma di tonalità più chiara, barba incolta e la solita espressione imbronciata: si presenta così lo Special One in tv, il conduttore lo incalza tra una frase ironica e alcune domande che cercano risposte importanti. A partire dalla prima su Maicon che, dice Mourinho, «ritornerà in campo nell'ultima giornata di campionato solo per festeggiare». Implicito, dunque, che secondo Mourinho (che sconfessa più volte il contenuto dei cinque libri scritti su di lui) lo scudetto sarà dell'Inter.

SU RANIERI E LA JUVE - «Ranieri ha detto che l'Inter mi ha chiamato per vincere la Champions? Io sono stato chiamato dal Chelsea per vincere la Premier che mancava da 50 anni. Ranieri è un grande allenatore, la sua squadra gioca bene per questo la differenza con l'Inter è di sette punti. Se la questione scudetto non è chiusa è merito della Juve».

ANCELOTTI, IL DERBY, IL MILAN, LA CHAMPIONS - Punzecchiato da Tiziano Crudeli sulle decisioni arbitrali nel derby e i due rigori non concessi. «Questa è una mezza verità, l'altra è che sul 2-0 Ambrosini doveva essere espulso e forse sarebbe finita 3-0 o 4-0 per noi. E all'andata il gol del Milan era in fuorigioco. La formazione dell'Inter? La faccio io, quando ho qualche dubbio i miei collaboratori mi aiutano. Ci sono tanti allenatori che hanno vinto la Champions più di una volta, Ferguson e Carlo due, ma c'è anche un solo club che vinceva una finale 3-0 e l'ha persa. Però al Chelsea potrebbe fare bene perchè lui è un grande allenatore e quello un grande club, che ha tempo e condizioni per vincere. E se andasse, da innamorato del Chelsea, sarò sempre pronto a tifare».

SU MANCINI - «Non sento il fantasma di Mancini dopo l'eliminazione della Champions. La differenza tra me e lui è stata che lui dopo l'eliminazione ha detto che erano i suoi ultimi mesi, io il giorno dopo ho detto 'voglio una riunione per dire quello che voglio per vincere l'anno prossimo». E se non ci riuscisse ancora? «Dopo la sconfitta arriverò ancora più presto in allenamento». Com'è cambiata Appiano da Mancini a Mourinho? «Quando sono arrivato il mio ufficio non c'era, chi arriverà dopo di me ne troverà uno bello grande».

DROGBA E ESSIEN - «Su Quaresma ho sbagliato ma ho fatto esordire Santon». Buffon? «È un grande portiere ma l'Inter non ne ha bisogno». Essien? «È un grande giocatore ma l'Inter non ha i soldi». Drogba? «È un grande giocatore, ha un altro anno di contratto e non so se l'Inter ha i soldi». Shevchenko che l'ha fatta penare? «Mi pare sia ancora un giocatore del Chelsea...».

MAGO - Se Herrera era il Mago, tu sei Harry Potter? chiede Chiambretti. «Io sono un mago perchè ho portato al Porto una Champions quando nessuno se l'aspettava e perchè ne ho fatta arrivare una al Chelsea dopo 50 anni. All'Inter sono uno che lavora per arrivare a un risultato».

FIGO E NON INCAZZATO - Mourinho primo caso di allenatore più figo dei suoi giocatori? «Io non sono figo, un allenatore deve solo vincere le partite». «Io non sono sempre incazzato, ma dopo 90' in panchina che non sono uno scherzo, ho un'altra partita che non mi piace come la prima, quella con la stampa e la tv».

LO SFOGO DI BERGAMO - Mourinho ma lei è un trascinatore, ma è vero che ha fatto la voce grossa nello spogliatoio di Bergamo parlando di scudetti di cartone? «Si può anche dire una bugia per trascinare la squadra. In quell'occasione abbiamo perso 3-0 il primo tempo e vinto 1-0 il secondo con una squadra arrabbiata. Dopo due giorni giocavamo un'importante partita di Coppa che è stato anche il giorno storico dell'esordio di Santon».

IL BABBO, L'ESONERO E MOURINHO CALCIATORE - Tra le tante storie false che girano una è vera, quella dell'esonero del papà allenatore il giorno di Natale. «È un momento che non dimenticherò mai e che mi ha preparato per tutto. Quando ti esonerano ti fanno sentire un pirla». «Come calciatore ero un 'grandissimo' in tutti i ruoli... ma sono anche una persona intelligente tanto da aver capito che era meglio non perdere tempo. Ho studiato e sono arrivato qui».

PASSATO, PRESENTE, FUTURO E IL SOGNO - «Ho un contratto di due anni all'Inter e voglio continuare». «Il mio sogno è vincere i tre campionati più importanti del mondo. Ho vinto quello inglese, farò il possibile in Italia e voglio vincere anche quello spagnolo... La mia fine non sarà in Italia». «Quando sono arrivato al Porto l'ho fatto perchè quando allenavo quello che possiamo chiamare il Torino portoghese arrivavo terzo in classifica».

PROSTITUZIONE INTELLETTUALE - «Cos'è? È la differenza che passa tra quello che la stampa ha fatto in occasione della squalifica di Adriano (per il pugno a Gastaldello, ndr) e nel caso di quello che ha fatto Del Piero contro la Roma o Inzaghi con il Cagliari (colpo a Lopez, ndr)».

"VOGLIO ESSERE IL ROBIN HOOD DEL CALCIO" - «Il mio obiettivo è solo lavorare per la mia squadra. L'Inter ha solo una tv tematica, la Juve una tv e un giornale, la tua squadra tre tv e due giornali - dice rivolto a Chiambretti e riferendosi al Milan - Io voglio essere il Robin Hood del calcio, mi piace lavorare con i poveri».

SULLE SPESE PAZZE DI MORATTI - Al posto di Moratti spenderebbe così male i suoi soldi? «Il cuore è cuore, c'entra suo papà e la sua famiglia. La storia dell'Inter è collegata alla sua famiglia».

SU ADRIANO - «Quando stava facendo bene gli ho detto che la responsabilità è solo sua. So che la gestione della vita a 27/28 anni non è facile, ma deve pensare che è una persona pubblica e la sua immagine è importante perchè lo guardano anche tanti bambini».

INQUIETUDINE - «Io sono sereno dentro e fuori anche nei momenti quando qualcuno pensa che io sia contratto sono sereno... anche se mi danno il cartellino rosso a tre minuti dalla fine».

SU IBRAHIMOVIC E MOGGI - «Penso che Ibrahimovic resti. Moggi dice che Ibra all'Inter non vince la Champions e nemmeno il Pallone d'oro? Lui conosce Ibra e il calcio italiano molto meglio di me...».


FONTE: Corrieredellosport.it