Lazio, lacrime di gioia
A Pechino a giocarsi la Supercoppa italiana ci sarà la Lazio: dopo i calci di rigore è la squadra di Delio Rossi a conquistare la quinta coppa Italia della sua storia salvando la stagione e regalando una notte di festa all’Olimpico.
Dopo quattro anni consecutivi di finali tra Roma e Inter, l’Olimpico gremito ospita una sfida inedita. Nella Lazio non c’è lo squalificato Matuzalem, in attacco Delio Rossi sceglie il tandem Zarate-Pandev. Mazzarri che a fine stagione potrebbe passare proprio alla Lazio, si affida alla solita coppia Cassano-Pazzini. I padroni di casa partono meglio e dopo tre minuti arriva il grandissimo gol di Zarate che si accentra da sinistra e fa partire un destro terrificante dal limite dell’area che fulmina Castellazzi.
L’argentino è subito protagonista e ripete la prodezza già segnata all’Olimpico contro la Sampdoria a settembre in campionato. I blucerchiati ci mettono un po’ a reagire, poi prendono coraggio e Pazzini prova il gran gol al volo di sinistro: la conclusione però è completamente fuori misura. Al 27’ la Lazio ha una grandissima occasione per andare sul 2-0, ma Castellazzi è strepitoso prima sul bolide da fuori di Kolarov e soprattutto poi sulla ribattuta di Pandev. La Samp si salva e come da copione dopo 3 minuti punisce i laziali.
Cassano finalmente libero dalle marcature biancocelesti va via a sinistra crossa lungo per Stankevicius che fa da sponda per Pazzini, bravissimo a bruciare Rozenhal con un guizzo di testa: 1-1, dopo Zarate, anche Pazzini mette la sua firma sulla finale di coppa Italia. Il gol rivitalizza i doriani che giocano alla pari con la Lazio per tutto il finale di primo tempo e anzi sfiorano il raddoppio con una punizione violentissima di Cassano, alzata in corner da Muslera.La ripresa ricomincia allo stesso modo, con la Samp pericolosa: Cassano danza sulla linea di fonda a sinistra e mette in mezzo, ma Sammarco non ci arriva e Kolarov salva sulla linea.
Sembra preannunciarsi un secondo tempo scoppiettante, in realtà le occasioni da gol scarseggiano. La Lazio prova a fare la partita e Foggia entra in partita: al 8’ il folletto ex Cagliari va via a sinistra, ma sul suo cross Accardi è bravo ad anticipare Pandev in area. Al 14’ i due si scambiano i ruoli: Pandev crossa da sinistra e Foggia va al tiro al volo ma da posizione troppo defilata. Per sbloccare la situazione, Delio Rossi si gioca la carta Rocchi al 28’: esce Pandev che non era al meglio. Il nuovo cambio non porta però l’effetto sperato, in campo prevale il nervosismo e l’arbitraggio di Rosetti è discutibile.
Nel primo supplementare non succede nulla, nel secondo, dopo un minuto si accende Cassano che va via a Kolarov sulla linea di fondo a destra e mette in mezzo per Pazzini anticipato in corner da De Silvestri. Rosetti che aveva fatto innervosire i laziali non espellendo il già ammonito Accardi, non concede un rigore per fallo di Strankevicius su Lichsteiner: esplode Delio Rossi che entra in campo. Si va ai rigori dove le due squadre cercano di conquistare la quinta coppa Italia della loro storia. Inizia Cassano e Muslera compie una gran parata. Rocchi però calcia sul palo e si torna in parità. Zarate non sbaglia l’ultimo della serie, e si va a oltranza.
L’errore decisivo è di Campagnaro, Muslera con una mano respinge. A consegnare la coppa Italia alla Lazio ci pensa Dabo, uno dei veterani biancocelesti. Dopo 5 anni i romani vincono il trofeo, il presidente Lotito corre come un bambino in campo, Delio Rossi piange, dopo tante difficoltà in campionato è una grandissima soddisfazione per la Lazio che l’otto agosto sarà a Pechino a sfidare quasi sicuramente l’Inter per la Supercoppa italiana.La Sampdoria esce comunque a testa alta come i suoi 15 mila tifosi presenti all’Olimpico .
Fonte foto e cronaca: Sportitalia

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