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  03/06/2009 - QUI' ROMA

"Nessun accordo.." Ma arriva Gheddafi

Cominciava a sentirsi la man­canza. E allora, ecco il comunicato, fir­mato da Italpetroli, non dalla Roma, in ogni caso dalla famiglia Sensi proprie­taria del pacchetto di maggioranza sia dell’una che dell’altra. Comunicato ar­rivato su precisa richiesta della Con­sob dopo che nella giornata di ieri il ti­tolo giallorosso aveva fatto registrare un notevole balzo verso l’alto. E’ arri­vato nel pomeriggio di ieri, pubblicato sul sito ufficiale della società gialloros­sa. Smentisce la «conclusione di accor­di aventi a oggetto il pacchetto aziona­rio di controllo della As Roma» , così come le notizie «relative all’esistenza di accordi che prevedono il paga­mento di penali in caso di mancato trasferimento da parte della controllan­te del pacchetto aziona­rio in questione». Non c’è traccia di un nome.

FIORANELLI INSISTE - Quel­lo di Vinicio Fioranelli. Cioè dell’agente Fifa che anche ieri mattina, su qualche quotidiano, veni­va indicato nuovamente nella capitale con l’obiet­tivo che ha da qualche mse: acquistare la Roma. Come dire, insomma, che Fioranelli c’è e vuole la Roma. Ci risulta, infatti, che Fioranelli ab­bia già avviato i nuovi contatti con la controparte, cioè i Sensi, cioè l’avvo­cato De Giovanni dello studio Lovells che, oltretutto, avrebbe riattivato i rap­porti anche con lo studio legale Irti che, nei giorni scorsi, era stato dato or­mai come fuori dalla vicenda. Non è così. Irti c’è e tratta. E non è un aspet­to secondario perché stiamo parlando di uno degli studi legali più prestigiosi in Italia, un nome che può essere sol­tanto una garanzia sulla serietà di que­sta operazione. A questo punto della vicenda, infatti, ci sarebbero anche quelle garanzie bancarie sempre ri­chieste dalla famiglia Sensi come sno­do fondamentale alla positiva conclu­sione della trattativa. Il problema, a questo punto, sempre che Fioranelli non abbia raccontato favole, è il tempo. Perché nell’incontro della settimana scorsa tra Unicredit, creditrice di cir­ca trecento milioni nei confronti di Italpetroli, e le sorelle Sensi, l’istituto bancario è stato molto chiaro, rivuole il cash, altrimenti entrerebbe in prima persona nella vicenda della cessione della Roma che ritiene l’asset in questo momento meglio vendibile in conside­razione anche della difficile situazio­ne economica mondiale. E questo vuo­le dire che o Fioranelli chiude la sua trattativa nei prossimi due- tre giorni, oppure per lui e i suoi socil a que­stione diventerebbe per­lomeno improbabile. Perché, con l’ingresso delle Banche, Unicredit come detto e Mediobanca che è stata scelta come advisor dalla famiglia Sensi, i possibili acqui­renti favoriti diventereb­bero altri.

FONDO LIBICO - E tra questi un ruolo di primaria impor­tanza potrebbe averlo il fondo libico, riconducibi­le direttamente al leader Muhammar Gheddafi, che almeno da un mese ha manifestato un certo interesse per Italpetroli e, quindi, pure per la Roma.

FONTE: Leggi il resto dell'articolo sull'edizione del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola


Piero Torri