Lippi ha deciso: Rossi dal primo minuto
PRETORIA (Sud Africa), 18 giugno 2009 - Mistero svelato. Ha avvolto la formazione dell’Italia fino a poche ore dalla sfida con l’Egitto. Lippi in conferenza stampa, ieri pomeriggio, era stato ermetico e minimalista sulla formazione. Insomma, poche parole sugli 11 che intende schierare contro i campioni d’Africa nella seconda sfida di Confederations Cup, e peraltro nulla di illuminante. Stamattina gli azzurri hanno effettuato la rifinitura a porte chiuse sotto un bel sole al Southdowns College. Rifinitura chiusa ai giornalisti, come di consueto il giorno della partita.
sensazioni e prove — E allora ci si affida alle sensazioni. Perché la difesa, secondo le prove mattutine, dovrebbe essere fatta, con l’innesto di Cannavaro, al rientro dopo l’infortunio al polpaccio. A centrocampo è difficile che il c.t. faccia a meno di Pirlo e De Rossi. In tre per la terza maglia: Gattuso la spunta su Montolivo e Palombo. Davanti il c.t. promuove Rossi titolare dopo la doppietta agli Stati Uniti. Potrebbe impiegarlo, più che largo nel consueto tridente offensivo, dietro il centrovanti, probabilmente Iaquinta, da fionda d’attacco, evitandogli dispendiosi ripiegamenti sulle fasce. Magari in un 4-3-2-1, in cui gli farebbe compagnia in rifinitura un altro "piccoletto" dal tiro fulminante, Quagliarella.
continuita' — Lippi da questa gara si aspetta continuità e maturità. Di prestazioni e risultati. Vincere significherebbe verosimilmente qualificazione alle semifinali - a meno di un clamoroso passo falso del Brasile con gli Usa nel pomeriggio, e gli azzurri avranno comunque il lusso di conoscere il risultato quando alle 20.30 scenderanno in campo all’Ellis Park di Johannesburg -. Semifinali che rappresentano l’obiettivo minimo. E poi la Nazionale vuole dare continuità agli sprazzi di bel gioco mostrati nel secondo tempo della prima uscita ufficiale qui in Sud Africa. La cifra di gioco complessiva va innalzata - e Lippi ieri non lo ha nascosto di fronte ai microfoni -, e inoltre il c.t. è a caccia di altri giocatori cui dare fiducia, perché il torneo è lungo, è il turn over è un must. In questo senso il lancio di Santon, anche a gara in corso, esemplificherebbe la volontà del c.t. di ringiovanire ed ampliare un gruppo allargato di titolari, che resta granitico per mentalità e voglia di vincere. Ma che in prospettiva Mondiale 2010 è necessario integrare e ringiovanire. Continuando nel frattempo a vincere. E abituandosi a farlo qui in Sud Africa. Già stasera con l’Egitto.
FONTE: Riccardo Pratesi - Gazzetta.it
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