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  22/06/2009 - CALCIO - MERCATO

Il Napoli punta tutto su Pandev

I sogni son desideri: e sulle spiaggie, ascoltando il rumore delle onde, ci si può cullare tra Pandev e Zu­niga, De Sanctis o Marchetti. L’estate più bollente che si possa ricordare del Terzo Millennio è un concentra­to di polvere pi­rica che sinora ha consegnato Quagliarella, Cigarini, Cam­pagnaro e (qua­si ufficialmen­te) De Ceglie, ma i colpi non sono finiti e c’è una vo­glia sfrenata di concedersi botte di vi­ta. Pandev più di Di Natale, molto di più; e comunque un inno all’estetica, alla bellezza, alla levità dei gesti con cui arricchire il Napoli.

IL PIANO A - I progetti hanno anche scadenze d’esecuzione e il Napoli in­tende svelarsi decisamente, per chiu­dere la costruzione d’una squadra di assoluto rispetto. E allora, Goran Pan­dev è un fiore da sistemarsi all’oc­chiello e nel tridente, avendo però per­cezione della necessità d’un altro mas­siccio investimento. La Lazio ha idee chiarissime sulla cifra da incassare, il Napoli sa con certezza quel che vuole pagare: e tra il gioco al rialzo e quello al ribasso, restano distanze non incol­mabili però comunquen rilevanti. Lo­tito reclama cifre congrue, Aurelio De Laurentiis se ne sta al sole di Capri, sa di aver già predisposto un organico niente male, resta fiduciosamente con il cellulare a portata di mano e medita l’assalto finale, andan­do a pizzicare le corde del patron laziale, al quale Pandev ha evita­to lo stress dell’articolo 17. I quindici milioni di euro lasciati intravede­re come richiesta dalla Roma biancoceleste, a Napoli diventano otto più Pazienza, oppure più Blasi, ma non Bogliacino, jolly ritenuto utile alla causa in vari contesti. Pandev è la pri­ma scelta, è il tassello ideale per spo­sare esigenze d’organico e filosofia anagrafica. Pandev ha l’età giusta e può arrivare nel momento giusto.

CORRIERE DELLO SPORT