De Laurentiis "taglia" Marino, separazione come nei film
Divorzio tra Aurelio De Laurentiis e Pierpaolo Marino. Il presidente del Napoli era già in polemica con il suo direttore generale nei giorni scorsi. Nuove accuse sono arrivate oggi prima e dopo la partita vinta con il Siena: "Marino ha rappresentato cinque anni della mia vita calcistica. Ho aspettato il momento del reset, che è arrivato". Già nelle ore precedenti la gara, il patron partenopeo si era scagliato contro il suo d.g.: "Mi sono limitato a fare la parafrasi di quello che è sotto gli occhi di tutti - ha detto -, ma arriva il momento in cui uno dice basta. La sua vita professionale va avanti nel calcio. Le separazioni avvengono, come nei film...". Dal canto suo, Marino si è limitato a lasciare lo stadio prima del fischio d'inizio, senza rilasciare dichiarazioni.
MARINO E IL MEA CULPA — Confermando di non aver visto Marino allo stadio e di non essere nemmeno sceso negli spogliatoi "per non influenzare i ragazzi", De Laurentiis ha poi precisato: "Da Marino avrei gradito un mea culpa, tutti siamo umani e possiamo sbagliare, ma lui ha esaltato solo i suoi lati positivi". "Io vengo dal cinema dove sono abituato ad organizzare tutto - ha poi aggiunto -, nel calcio la variabile del risultato ci può stare, ma nell’organizzazione che c’è alle spalle di una società no. Sono venuto dall’America per stare vicino ai miei giocatori, c’è molto da valutare e quando avrò valutato prenderò le mie decisioni nel bene del Napoli e non perché mi devo togliere qualche sassolino dalla scarpa".
RISPETTO PER DONADONI — De Laurentiis, però, difende Donadoni: "Lasciatelo in pace" dice a Sky a fine partita, dopo che il tecnico si era a sua volta difeso: "A me interessa portare avanti il lavoro con questa squadra, con questi ragazzi che sono meravigliosi - le parole di Donadoni -. È giusto che chiunque dica quello che pensa, che sia l'allenatore, il presidente o un magazziniere. Le cose che il presidente ha detto immagino ritenesse giusto doverle dire. Noi stiamo facendo quello che questa squadra è in grado di fare: col senno di poi siamo tutti maestri, bisogna valutare quello che si ha. Con questo adesso lavoriamo. Se dipendesse tutto da regole algebriche saremmo troppo bravi".
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