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  14/08/2006 - PALAZZI:"AREZZO IN C E -3"



ROMA, 14 agosto 2006 - È cominciato il procedimento della Commissione d'Appello Federale davanti a cui sono stati deferiti l'Arezzo Calcio, per presunta responsabilità in illecito relativa alla partita Arezzo-Salernitana della stagione 2004-2005 (vinta dai toscani 1-0), l'assistente arbitrale Stefano Titomanlio, il designatore degli assistenti Gennaro Mazzei. Deferiti anche l'addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani, per omessa denuncia, e per responsabilità oggettiva la stessa società rossonera. Gli aggiornamenti:

14.25 - "Come si può chiedere la retrocessione dell' Arezzo? Il procuratore Palazzi ci è andato pesante, pesante. Sono sconvolto". Questo l'accorato appello del presidente dell'Arezzo Piero Mancini, all'uscita dal processo in corso per illecito sportivo ai danni della società toscana, dopo le richieste di condanna dell'accusa. "Non mi rendo neanche conto come possano essere fatte certe richieste - ha continuato Mancini - non c'è nessun parametro con le richieste del procuratore rispetto ai precedenti processi di 20 giorni fa, non pensavo proprio si potesse chiedere la retrocessione. Mi chiedo che valutazione abbia fatto Palazzi. Ma credo nei giudici e sono fiducioso". L'udienza è stata sospesa per pranzo, i giudici della Caf torneranno in aula nel primo pomeriggio.

14.00 - Il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, ha chiesto per l'Arezzo la retrocessione (dalla B in C1) con tre punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, nel processo-bis per lo scandalo intercettazioni in corso davanti alla Caf nella sede della Federcalcio. Cinque anni di squalifica con proposta di radiazione la sanzione chiesta per Stefano Titomanlio e Gennaro Mazzei; tre mesi (oltre alla squalifica subita nel primo processo) la richiesta per Leonardo Meani, dirigente addetto agli arbitri del Milan, per omessa denuncia, con 10.000 euro di ammenda al Milan per responsabilità oggettiva. "La posizione del vicedesignatore (Mazzei ndr) e dell'assistente (Titomanlio ndr) è da considerare estremamente grave - ha detto Palazzi - dato l'influsso sull'esito della gara".

Nella sua requisitoria Palazzi è tornato sull'incontro incriminato, Arezzo-Salernitana del 14 maggio 2005, e ha affermato che i deferiti per illecito, Stefano Titomanlio e Gennaro Mazzei, hanno compiuto quanto già affermato nel deferimento. "Nel caso di Titomanlio - ha detto Palazzi - l'aggravante è che effettivamente l'influsso sulla partita si è avuto, perchè dalle sue stessa parole risulta che aveva fermato azioni della Salernitana che erano pericolose". Sull'Arezzo, che avrebbe beneficiato dell'intervento di Mazzei, per Palazzi si tratta di responsabilità presunta "anche se non si può individuare la persona della società coinvolta". Leonardo Meani, dirigente addetto agli arbitri del Milan, è responsabile per omessa denuncia, per non avere denunciato quanto dettogli da Titomanlio sulle pressioni di Mazzei a favore dell'Arezzo. Sul Milan, Palazzi ha spiegato i motivi del deferimento per responsabilità oggettiva. "La valutazione della responsabilità del Milan dovrà essere fatta nel senso di quanto sottolineato dalla società, cioè di un coinvolgimento marginale. È intenzione della Procura attenuare la portata del deferimento della società".

13.30 - L'udienza è ripresa. Aderendo ai precedenti provvedimenti, la Caf ha rigettato le eccezioni proposte dall'Arezzo e dagli altri deferiti circa l'ammissibilitá delle intercettazioni telefoniche. La Commissione ha anche rigettato l'ammissione di nuovi testi, le richieste di perizia fonica e tecnica sul regolare svolgimento della gara e la richiesta di confronto diretto tra l'ex designatore Gennaro Mazzei e l'assistente Mario Titomanlio. E' stata accolta soltanto l'istanza dell'avvocato Nino D'Avirro, legale dell'Arezzo: è stata ammessa come prova il dvd della partita Arezzo-Salernitana.

11.30 - Pioggia di eccezioni presentate dagli avvocati dell'Arezzo. Antonio D’Avirro, legale della società toscana, ha chiesto alla Caf: "di acquisire come prove documentali tre dvd: uno che ricostruisce la partita, uno che si riferisce alle quattro segnalazioni di Titomanlio e uno che riguarda le segnalazioni di fuorigioco che - spiega il legale - sono state effettuate tutte nel primo tempo, al contrario di quello che ha scritto Luci, e sono tutte contro l’Arezzo". Nel corso delle sue repliche, il procuratore federale Stefano Palazzi si è dichiarato contrario alle richieste di audizioni di tutti i testimoni proposti dalle difese, definendole irrilevanti. Per quanto riguarda la telefonata, Palazzi ha spiegato alla commissione che la possibilità di riascoltarla in camera di consiglio rende inutile la nomina di un perito per una nuova trascrizione. Sul filmato della gara, il procuratore si è rimesso alla volontà della commissione di visionarli in camera di consiglio. Il presidente della Caf, Sergio Artico, ha quindi sospeso l’udienza per valutare le richieste.

9.30 - La Commissione d'Appello, come già fatto ieri nel procedimento a carico della Reggina, ha ammesso l'Avellino al processo come parte terza: gli irpini sono parte interessata perchè in caso di retrocessione in serie C dell'Arezzo vi subentrerebbero in serie B.

Prima dell'udienza il presidente dell'Arezzo, Piero Mancini, aveva dichiarato: "In cinque anni che faccio il presidente non sono mai sceso negli spogliatoi della terna arbitrale. Perchè siamo stati coinvolti? Perchè due signori che non ho mai conosciuto parlano tra di loro. Cosa mi aspetto? che l'Arezzo esca pulito". L'Arezzo è stato coinvolto per le telefonate intercettate tra il guardalinee Titomanlio e il designatore degli assistenti Gennaro Mazzei.

"Siamo alla fine di questa fase, questo posso dirlo perchè è oggettivo". Stefano Palazzi, il procuratore federale della Figc, prima dell'inizio dell'udienza di oggi davanti alla Caf nel processo-bis per lo scandalo intercettazioni, per la prima volta si è lasciato andare a qualche battuta, pur non uscendo mai dal suo ruolo. È soddisfatto? "Non è una questione di soddisfazione personale - ha detto Palazzi entrando in via Allegri - siamo qui per svolgere una funzione istituzionale. Sono altri quelli che giudicano". È stata fatta giustizia? "Non compete a me dirlo, ci sono altre persone che sono chiamate a giudicare". Infine, un ringraziamento ai collaboratori della Procura, lui che è diventato, forse suo malgrado, un personaggio noto per il suo ruolo di pubblico accusatore di Calciopoli: "Voglio ringraziare tutte le persone che non appaiono, grazie al cui lavoro siamo qui"
gasport