Cannavaro: "Non sono un dopato"
Fabio Cannavaro replica duramente all’accusa di doping: “Ho la coscienza a posto. Mi hanno etichettato con troppa facilità”. Il difensore della Juventus e della Nazionale è finito per la seconda volta in carriera nella bufera a causa di una vicenda più da tabloid che da cronaca sportiva. In principio fu il filmato in cui veniva ripreso con una flebo al braccio, ora il nemico di Cannavaro si chiama cortisone. Il capitano azzurro è risultato positivo a questa sostanza dopo avere assunto un farmaco per curare la puntura di un’ape. Il caso va verso l’archiviazione, ma il tam tam mediatico intorno al suo nome è stato molto fastidioso. “Mi girano i… Avete capito cosa. Io ho la coscienza a posto. Uno viene punto da un'ape e si ritrova sul giornale come se fosse un dopato. Quando e' successo mi sembrava di sognare. Qualche giornale e qualche televisione ha esagerato. E' la seconda volta che mi ritrovo gratuitamente sui giornali le storie del genere”.
Il riferimento e' al filmato con le flebo degli anni al Parma uscito nel 2005. “Quella volta feci un errore a farmi filmare, anche se la sostanza tuttora non e' proibita. Spero che questo dubbio non mi segua oltre oggi, la mia carriera e' stata esemplare e all'insegna delle regola. Con troppa facilita' il mio nome e' stato associato al doping. Mi infastidisce di piu' l'abbinamento Cannavaro-doping che l'errore della Juventus che c’è stato. A 36 anni con la mia carriera ho dimostrato di essere un calciatore serio e questi due casi non mi possono condizionare. Si sono dimenticati una busta nella corrispondenza, un errore ci sta, i medici hanno fatto tutto quello che c'era da fare, ma ho vissuto male quelle ore”.
(F. Manara, DTS)
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