BELGRADO, 22 agosto 2006 - L'obiettivo? Finire in una pallina dell'urna di Montecarlo, dove giovedì verranno sorteggiati i gironi di Champions League. Adriano Galliani freme; il dirigente rossonero ha già il biglietto dell'aereo destinazione Madrid e sull'agenda ha fissato un appuntamento. Precisamente per domani, allorché dovrebbe incontrare i vertici del Real Madrid e portarsi a casa il quasi trentenne Ronaldo Luís Nazário de Lima. Ma prima di volare verso la Spagna, l'amministratore delegato rossonero dovrà attendere il risultato finale di Stella Rossa-Milan, il ritorno del preliminare di Champions League in programma alle 21 al Marakana di Belgrado.
Vigilia con un po' di apprensione, perché l'1-0 ottenuto nella gara di andata, in cui i rossoneri sprecarono più del dovuto, non garantisce una sfida tranquilla dove tra l'altro peserà anche il tifo indiavolato dei supporter serbi, anche se lo stesso stadio fu espugnato ai calci di rigore il 10 novembre 1988 dal Milan di Arrigo Sacchi, quando tutto ormai sembrava perduto. La squadra di Bajevic è convinta di ribaltare il risultato, nonostante lo spessore dell'avversario. A Belgrado l'hanno già definita "la partita della vita". In cuor loro lo pensano anche i rossoneri, perché un'eventuale eliminazione muterebbe i piani di mercato e quelli economici (la squadra verrebbe dirottata nella modesta coppa Uefa) e potrebbe incidere psicologicamente sul club, già minato dalla penalizzazione in campionato.
A poche ore dalla sfida, sembra confermato l'undici che affronterà i serbi; il consueto 4-3-1-2, con la difesa ancora ai minimi termini, con Cafu e Serginho laterali e Simic e Costacurta centrali. Ancelotti consegna lo scettro a Kakà, l'uomo che potrebbe fare la differenza: da lui il tecnico si attende non solo il gol, ma anche gli assist per Inzaghi e Gilardino. "Nonostante il leggero vantaggio del Milan - ha dichiarato in mattinata l'attaccante Nikola Zigic della Stella Rossa -, non ci butteremo all'attacco fin dall'inizio, dobbiamo avere pazienza. Penso che il Milan giocherà una gara in contropiede e noi dobbiamo approfittare di ogni falla nella loro difesa". In pressing o in contropiede, i rossoneri dovranno comunque imporre il loro gioco senza speculare sul gol di Inzaghi e trasformare la serata in un nuovo punto di partenza storico. Come accadde nel 1988, così come nel preliminare contro lo Slovan Liberec del 2003. In entrambi i casi il Milan vinse la Coppa. Galliani attende il colpo. Poi al botto finale ci penserà lui.
Gaetano De Stefano
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