Il capoluogo marchigiano sparisce dal calcio professionistico
Niente da fare: nel capoluogo della regione Marche non si assisterà ad un campionato professionistico, almeno nella prossima stagione. L'ipotesi di iscrivere la squadra alla ex C2, dopo l'esclusione dalla serie B per mancata presentazione della fidejussione di 800mila euro ed il pagamento di 2,4 milioni di euro di oneri previdenziali arretrati, è definitivamente sfumata.
Il sindaco Fiorello Gramillano si era impegnato in prima persona per trovare un gruppo di imprenditori che avessero avuto le possibilità e la voglia di salvare il calcio professionistico nel capoluogo dorico ma ha dovuto alzare bandiera bianca: "Il progetto - ha esordito il sindaco - doveva essere triennale, serio, per un importo finanziario valutato attorno ai tre milioni di euro l’anno. I soci principali (Massimo Virgili e l'ex patron Sergio Schiavoni, ndr) erano disponibili a coprire oltre la metà della somma, ma il resto dei fondi non è stato recuperato. Quindi, con grande dispiacere si rinuncia al progetto.
Voglio ringraziare tutti coloro che con me hanno affrontato quest’avventura. Capisco anche che il momento economico è difficile, e che sono numerose le aziende che devono fare i conti con la crisi. Ringrazio in particolare i due soci principali e gli altri 13 imprenditori che con somme adeguate hanno tenuto accesa fino all’ultimo la speranza che l’Ancona calcistica potesse essere presente nel panorama calcistico professionistico”.
Ad Ancona resta il campionato di Eccellenza regionale dove milita quella che fino a qualche tempo fa era la seconda squadra dorica, il Piano San Lazzaro, ma che rischia di diventare, in un sol colpo, la società di riferimento per tutto il territorio anconetano.

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