Queste saranno le basi per gli arbitri nella nuova stagione
A conclusione del ritiro dei 20 top arbitri italiani (e dei 40 assistenti inseriti nei quadri della CAN A), che da venerdì scorso sono stati impegnati nel cesenate in allenamenti e lezioni tecniche in aula, sotto l'occhio attento di Stefano Braschi, è stata l’occasione per presentare la nuova squadra e illustrare le linee guida in vista della stagione che sta per partire. “Ho un gruppo con professionalità strepitose – ha esordito Braschi – e per questo ringrazio chi mi ha preceduto. Con l’AIA vogliamo dare un segnale che definirei di filosofia dell’arbitraggio: abbiamo tracciato un modo di vedere le situazioni alla stessa maniera, da trasferire anche alle altre categorie arbitrali che non voglio più definire inferiori ma di crescita”.
“Ripartiamo dalla linea degli ultimi anni, - ha continuato Braschi - quella di far giocare di più al calcio, intervenire meno e favorire lo spettacolo: ma questo non può voler dire tollerare interventi pericolosi per l’integrità dei calciatori. Chi gioca in maniera violenta non deve più farlo. Favoriremo, inoltre, la ripresa veloce del gioco perché la gente vuole vedere giocare a pallone."
Gli fa eco il presidente dell'Aia Marcello Nicchi: "Questa è una squadra vera, Rizzoli è il loro capitano e con lui ci confronteremo per lavorare in sinergia con tutti. Questa è la nostra Nazionale, ma dietro c’è la nostra Under 21, cioè la CAN B e poi la CAN PRO, CAN D, CAI, CA5 e Beach Soccer. Ed oggi con la CAN A in questa sala ci sono gli arbitri e gli assistenti della CAN PRO che sognano di diventare arbitri di Serie A. Questi ragazzi oggi sono insieme ai loro idoli, anche se per poco, un tempo sarebbero stati lasciati non fuori dalla porta, ma fuori dal cancello di Sportilia. Questa è la nostra AIA".

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