Il capitano compie 37 anni e sarà nerazzurro fino al 2013
37 anni e non sentirli! E' questo il motto di Javier Zanetti che oggi spegne le candeline del suo compleanno e lo fa festeggiando anche il rinnovo del contratto con l'Inter fino al 2013. In questi anni molte volte lo hanno dato per finito ed invece il capitano nerazzurro ha saputo zittire sempre tutti a suon di ottime prestazioni e mantenere il suo posto in squadra. Proprio Zanetti fu il primo acquisto dell'era Moratti nel 1995 e ora si appresta a vivere la stagione in nerazzurro numero sedici e guarda avanti con ottimismo: "Ringrazio la famiglia Moratti e i tifosi.
Questa sera faremo una grigliata, ma da domani si torna a lavoro. Ringrazio tutti per gli auguri e mi ha fatto piacere il messaggio di Alberto Zaccheroni. Maicon? Il presidente è stato chiaro che lo vogliamo tenere, è il terzino più forte al mondo nel suo ruolo e l'Inter non può privarsene. Balotelli? Adesso è concentrato sull'Italia, è stata la sua prima convocazione e deve sfruttare questa possibilità. Riguardo al suo futuro penso che sia vicino ad andare via, ma ancora è insieme a noi e lo consideriamo un nostro compagno".
Riguardo alla stagione che sta per iniziare Zanetti ci tiene a precisare: "Gli stimoli ci sono sempre. Abbiamo anche la supercoppa italiana, la supercoppa europea e il mondiale per club. Vogliamo continuare a scrivere la storia di questo club. Benitez? È una persona intelligente che ha le idee chiare. Insieme al mister possiamo fare bene. Lui vuole che la squadra giochi un po' più alta e occorre tempo quando si fanno dei cambiamenti. Le avversarie? Roma, Milan, Juve, ma anche la Fiorentina e il Genoa che si è rinforzato, ma noi speriamo di prenderci le soddisfazioni degli anni scorsi. L'avversario di cui mi ricordero a vita? Paolo Maldini, l'ho sempre rispettato come calciatore e come persona".
Una parola la vuole spendere anche per la mancata convocazione al Mondiale sudafricano da parte di Maradona: "Non ci penso più, ho fatto il possibile per poter far parte del gruppo che è andato in Sudafrica, ma le scelte le fanno gli altri. Quando uno fa il possibile non può rimproverarsi niente".

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