Il presidente serbo non ci sta a perdere a tavolino
La Federcalcio della Serbia non ci sta a subire il 3-0 a tavolino con eventuali e pressoché sicure sanzioni ed allora alza la voce, per bocca del suo presidente Karadzic, e vuole chiedere all'Uefa la ripetizione della partita contro l'Italia, valida per le qualificazioni di Euro 2012, sospesa dopo 6 minuti martedì scorso a Genova, per motivi di ordine pubblico."
"Il prossimo 18 ottobre - ha detto Karadzic - ci incontreremo con il presidente dell'Uefa Michel Platini e con i componenti del Consiglio, e chiederemo loro che la partita venga rigiocata. Il Comitato esecutivo della Federazione è d'accordo nel ritenere che spettava alla FIGC organizzare la partita in maniera corretta. Noi li avevamo avvertiti che alcuni gruppi di tifosi sarebbero potuti arrivare a Genova".
Karadzic ha accusato la federcalcio italiana di essere l'unica responsabile degli incidenti e della sospensione della partita Italia-Serbia martedì a Genova in quanto nel rapporto del delegato Uefa della partita, David Petrashvili, è scritto che la federcalcio serba ha fatto tutto quello che era nelle sue competenze e nei suoi obblighi. Karadzic ha aggiunto che la delegazione della federcalcio serba sarà alla sede Uefa a Nyon il 25 ottobre ad una riunione alla quale sono stati invitati anche una delegazione italiana ed il delegato della partita di Genova. Dopo i colloqui con la Uefa, ha aggiunto il presidente, verrà presa una decisione sulla partita il 28 ottobre.
"La Figc attende con serenità gli sviluppi dell'iter disciplinare in corso presso la Uefa e intende continuare a mantenere un comportamento responsabile anche a livello di dichiarazioni. Così come avvenuto, sia nei comportamenti sia nelle dichiarazioni, nella giornata del 12 e nei giorni successivi». Questa è la risposta, tramite un comunicato, della Federazione Italiana Gioco Calcio.
Ivan Bogdanov (ANSA)

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