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  02/09/2006 - TOTTI:"NON SIAMO DA SCUDETTO"


ROMA, 1 settembre 2006 - "Inutile prenderci in giro. La parola scudetto è un po’ troppo pesante". Francesco Totti viaggia con i piedi per terra, parlando della stagione della Roma. Ma nonostante questo è abbastanza contento di squadra e futuro. "Dobbiamo giocare con lo stesso spirito mostrato lo scorso anno - ha detto il capitano giallorosso in una conferenza stampa a Trigoria-. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, il gruppo è la cosa più importante e l’abbiamo dimostrato l’anno scorso. La campagna acquisti? Sono contento, perché il budget era questo, di più non si poteva fare. Certamente non siamo a livello di Inter e Milan, ma la società ha fatto quello che poteva fare e lo ha fatto bene".

Capitolo nazionale. Francesco non toglie il velo sul suo futuro in azzurro. Confermando la volontà di prendersi "una pausa di riflessione" e tornando anche a parlare dell’eventualità di un ritiro dalla maglia azzurra: "Avrò tempo per pensarci - spiega -. L’appuntamento in Nazionale è per il prossimo anno, ne ho parlato con il commissario tecnico Donadoni che ha preso atto della mia decisione. Voglio un po’ staccare, ho dato tanto per quella maglia, recuperare da quell’infortunio in meno di tre mesi non è stato facile. Adesso voglio ritrovare la condizione migliore, mi prendo una bella pausa e poi vedremo". La sua decisione comunque non dipenderà dalla presenza o meno di Antonio Cassano: "Non c’entra niente, anzi. Con lui non avrei nessun problema, sarebbe uno dei giocatori della Nazionale".

Chiusura inevitabile sullo scandalo estivo del calcio. "E’ giusto che la Juve vada in B - commenta il romanista -, ma dovevano pagare anche altre squadre. Le sentenze ci sono state, ma non sono state come ci avevano detto all’inizio. Spero che non torni tutto come prima. Anche se non è facile, dovrebbero essere proprio dei fenomeni...". Totti spende anche qualche parola per Luciano Moggi: "Era un dirigente della Juve che faceva tante cose per la Juve... E’ normale che lavorasse per i bianconeri, ora che non c’è ci saranno altri dirigenti". Secca la risposta a chi gli chiedeva se avrebbe festeggiato uno scudetto assegnato a tavolino, come accaduto all’Inter: "No, a me le cose piace vincerle sul campo".