Bucchi:"Il calcio mi ha ridato la vita"
Al Napoli per poter raccontare un giorno di successi, di indimenticabili partite, di magiche notti. A Napoli e al Napoli, a 29 anni e con in tasca il titolo di bomber della B, non per chiudere tranquillamente la carriera bensì per ricominciarla. Christian Bucchi così è. Non si ferma. Guai se l’avesse fatto, lui che come uomo innazitutto e poi pure come calciatore ha avuto incredibili batoste dalla vita. Poteva perdersi nella sofferenza, invece è stato forte ed ha guardato avanti.
Tre anni son passati dalla tragica scomparsa del suo amore e sei da quella maledetta e mai accettata accusa al nandrolone. In mezzo il calcio. Tanto calcio. «Dopo Emily, la mia bambina, il centro del mio mondo, c’è il pallone. Certo, c’è la famiglia, ci sono le amicizie, ma c’è soprattutto il calcio. In certi momenti è stato essenziale, fondamentale per andare avanti. Assieme a Emily mi ha dato la forza di vivere. Di ricominciare».
In un certo senso anche Napoli è così. Quando sembra persa sa rialzarsi, sa vivere, ricominciare. E la Napoli del calcio non è differente. Due anni fa ha trovato un uomo pieno di progetti e di passione, un presidente che ha messo prima mano al cuore e poi al portafoglio e da distrutta che era è tornata ad essere felice. Bucchi e il Napoli. In un certo senso destini paralleli. «Napoli città del calcio. L’altra sera l’ho vista, l’ho toccata ed è stata come l’avevo immaginata. Che spettacolo allo stadio. Sì, noi siamo stati bravi, ma il pubblico è stato eccezionale. Che entusiasmo. Che emozione. L’amore che Napoli ha per la propria squadra non ha uguali. Quell’applauso quando a niente dalla fine siamo andati sotto, quando sembrava tutto perso non si può dimenticare». Grande entusiasmo. Troppo entusiasmo. Ma il «guaio» l’avete fatto voi. «Già. E lo sapevamo pure. Sapevamo che battendo anche la Juve avremmo generato in tanti una convinzione: quella che il Napoli può stracciare il campionato. Ma non è così. Gran successo, è vero, ma non bisogna dimenticare che è stato un match di coppa e che questo sempre calcio estivo è». Giusto. Ma non per questo il popolo azzurro del pallone vi farà gli sconti. Napoli è più vicina a De Laurentiis che all’allenatore.
Napoli vuole la promozione e lo dice chiaro e tondo come il presidente. «E la voglio anch’io. La vogliamo tutti. È il desiderio della squadra. Ma il campionato sarà tutt’altra cosa. Al San Paolo verranno squadre che si difenderanno. Che marcheranno duro. Ma questo non vuol dire che non ci proveremo. Tutt’altro». Bucchi-Calaiò. Bella coppia. Che voto le darebbe? «Il voto lo do al Napoli. Gli do otto per il buon precampionato e per i successi in coppa Italia». Allora un giudizio sull’attacco. «Buono. Ma quando dico attacco onn dimentico certo Sosa, Pià e De Zerbi e Capparella e Trotta. Niente egoismi tra noi. L’interesse è comune e si chiama Napoli. Insomma, se fa gol Iezzo siamo felici tutti». Beh, al povero Iezzo non chiediamo troppo. Ai gol ci pensi lei, caro Bucchi. E lo dica pure a Calaiò
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