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  05/09/2006 - ITALIA - FRANCIA


Donadoni:" Non è una rivincita"

PARIGI, 5 settembre 2006 - A ventiquattro ore da Francia-Italia, Roberto Donadoni incassa la fiducia di Demetrio Albertini, ma non lancia proclami leggendari: per il c.t. la seconda partita del girone che porta agli Europei del 2008 "non è decisiva, né speciale". Il tecnico degli azzurri, insomma, non sopporta l'idea che i francesi, parigini in testa, considerino il match di Saint Denis "la rivincita". Donadoni è un ragazzo buono come il pane che non disdegna di sedersi accanto ai giornalisti, davanti alle telecamere, nella conferenza stampa improvvisata nel microcosmo sportivo di Senlis, dove non c'è una sala stampa, tantomeno una zona mista ufficiale. Dirottata la rifinitura nel paesino vicino al ritiro di Chantilly, a causa di un incidente stradale, il c.t. spiega il perché delle sue idee.

LA FORZA DEL GRUPPO - "E' solo la seconda partita del girone, quanti sono i punti ancora a disposizione?...". Per lui la replica del 9 luglio è sfida speciale, ma solo nella "misura in cui lo sono tutte quelle che verranno". Così scopri che Donadoni è soprattutto un saggio, nonostante i suoi giovani 43 anni. A lui non interessano gli strali lanciati dai francesi. Si fida innanzitutto dei suoi ragazzi ed è convinto che domani allo Stade de France, in quella bolgia di "testate", la Nazionale è in grado di fare una bella figura. "Io semmai ho una sola certezza assoluta: questo gruppo lavora bene e i risultati arriveranno". Ciò che più conta è uscire a testa alta dall'incontro. Dice che i ragazzi sono tonici.

QUALCHE DUBBIO - "Sul piano tattico rispetto alla partita con la Lituania - sostiene -, qualche cosa cambierà ma quello che conta è la voglia di correre e di giocare". E sul modulo risponde: "Il modulo ha una sua valenza, ma non è fondamentale". Poi, ci tiene a precisare che Cassano non è il protagonista della squadra, perché tutti sono importanti. Anche se Antonio può garantirgli la differenza. Che Italia sarà? Pare un 4-4-1-1. Anzi no, Donadoni non ci sta: sarà un 4-4-2, perché Cassano è una punta e non un fantasista". Poi fa una pausa e ricorda che "questo gruppo non è lontano dalla rosa del Mondiale". Infastidito aggiunge: "Quando sento certe critiche in televisione penso che occorrerebbe sapere le cose prima di parlare. Se qualcuno non è qui è per un problema di condizione".

TUTTI CONTRO - Stade de France, clima torrido; ci sarà da sudare contro le invettive dei supporter Bleus. Sorride: "Chi ha detto che è uno svantaggio? Quanto più riusciremo a estraniarci dalla loro pressione ambientale, tanto più andranno in difficoltà loro, anche se - ammette -, senza Zidane, sono più pericolosi. Corrono di più: quello che perdono in fantasia lo acquistano in verticalizzazione e in rapidità". Lo pungolano sulla formazione, ma non cede, anche se apre uno spiraglio: "Forse nel modulo ci saranno novità rispetto alla formazione con la Lituania, poi quello che spero è che sia diverso il risultato. Comunque non ho deciso nulla, voglio riflettere; ho una notte per pensarci su".
Con Buffon in porta, la difesa dovrebbe essere composta da Zambrotta, Cannavaro, Barzagli, Grosso; in mezzo, da destra, Semioli, Gattuso, Pirlo, De Rossi; poi Cassano e Gilardino. Anche se avanza prepotentemente un'ipotesi: Oddo come contro la Lituania e Zambrotta avanzato a centrocampo.