Messina in 9, il Siena ringrazia e vince
Poveri Nicolas Cordova e Carmine Coppola. Il cileno l'ha fatta grossa: già ammonito, a fine primo tempo va a protestare con l'arbitro Ayroldi (uno piuttosto permaloso e stasera lo si è visto bene, ma i giocatori dovrebbero saperlo) e gli punta il dito contro. Prima l'arbitro fa finta di non sentire, poi lo invita a smetterla ma il cileno continua, anche se dal labiale non si leggono insulti e lo stesso giocatore confermerà di non essere stato irriguardoso. Arriva il rosso e la faccia con cui Riganò guarda il compagno la dice tutta sull'intelligenza calcistica dimostrata da Cordova nella circostanza. E quando nella ripresa il Messina resiste bene con l'uomo in meno, ci pensano Coppola e l'arbitro a facilitare il compito ai ragazzi di Beretta. Il centrocampista, già ammonito, allontana la palla a gioco fermo: le nuove direttive lo condannano. Si può discutere se la regola sia sensata o meno, ma per un giocatore relativamente esperto sono leggerezze evitabili. Detto questo, l'arbitro Ayroldi dovrebbe essere più sereno: per una gara tutto sommato corretta, tre esplusioni e altrettanti gialli sono eccessivi. Soprattutto il rosso a Candela nel finale ci è parso eccessivo: a volte bisogna anche saper dialogare coi giocatori.
Scontato partire da qui per l'analisi di Siena-Messina, terminata 3-1. I bianconeri, che vanno sotto un po' inaspettatamente, acciuffano il pari sul finire di tempo, nella ripresa non sfruttano bene la superiorità numerica ma nel finale, quando ormai sembra a portata di mano l'impresa del Messina, trovano i tre punti con la bella rete di Frick, poi arrotondata dal rientrante Cozza. Il Siena quest'anno potrà togliersi delle belle soddisfazioni. Tra le squadre di seconda fascia è una delle più attrezzate: rosa molto ampia (quante squadre in lotta per la salvezza possono permettersi Cozza, Frick e Bogdani inizialmente in panchina?) e ben bilanciata, qualità sia in mezzo al campo che davanti e un buon impianto di gioco, anche se nella gara col Messina non tutti i segnali sono stati positivi. Ma il momentaneo secondo posto in classifica, a pari merito con l'Inter e a un punto da Roma e Palermo, è un ottimo viatico per una stagione che forse potrà andare oltre la semplice permanenza nella massima serie.
Peccato per il Messina, una delle rivelazioni di questa serie A così impoverita rispetto all'anno scorso. La delusione per il pari sfumato in extremis è giustificata, ma gli otto punti già incamerati non sono frutto del caso e la squadra c'è. Ma certe ingenuità comportamentali andranno evitate se si vorrà centrare la salvezza con tranquillità.
PRIMO TEMPO - Il tecnico del Siena Beretta sceglie il 4-4-2 e decide di escludere sia Frick che Bogdani, reduci dagli impegni con le rispettive nazionali, per puntare sulla coppia Chiesa-Locatelli. Il bergamasco, piuttosto ispirato, è chiamato ad arretrare. L'obiettivo è chiaro: non dare punti di riferimento ad una difesa molto dotata fisicamente ma vulnerabile sullo stretto. Bruno Giordano, regolarmente in panchina dopo l'intervento subìto (calcolo renale), risponde con l'esperienza di Sasà Sullo e il tandem offensivo Floccari-Riganò, con Di Napoli che siede in panchina. Avvio piuttosto frizzante del Siena: la tecnica di Chiesa e Locatelli mette un po'in crisi il Messina, anche se i toscani riescono a creare problemi solo per vie centrali. I siciliani, davvero ben messi in campo, stuzzicano Manninger con la punizione di Cordova e il destro di Riganò. Al 20', in maniera un po' casuale per la verità, arriva il vantaggio ospite. Su un cross dalla sinistra Rinaudo allontana di testa, ma Ayroldi vede una spinta di Rinaudo su Riganò e concede il rigore. L'azione fallosa c'è, anche se Riganò non sarebbe mai potuto arrivare sulla palla. In ogni caso il centravanti siciliano spiazza Manninger e raggiunge Rolando Bianchi in testa alla classifica cannonieri. Il gol dà fiducia al Messina, che sembra poter gestire il ritorno del Siena. Ma sul finale di tempo, dopo una punizione di Chiesa respinta e dopo un bello scambio Locatelli-Vergassola, la difesa di Giordano è impreparata sul cross del fantasista: Konko controlla e supera Storari da due passi.
SECONDO TEMPO - Si riparte senza cambi e col Siena che non riesce a sfruttare al meglio la superiorità numerica. Giordano toglie Riganò per Ilev e raccoglie il suo Messina, affidando al generosissimo Floccari le occasionali ripartenze. Beretta ritarda un po' il doppio cambio Frick-Bogdani per Chiesa-Konko, ma i padroni di casa anche con un centravanti di peso faticano a essere pericolosi. Neppure col Messina in 9 (dal 24') e con l'ingresso di Cozza il Siena si scuote. Quando il Messina sembra poter resistere, con Candela che viene espulso (anche lui), Gastaldello crossa per Frick che anticipa Iuliano, svetta di testa e beffa il Messina proprio al 45'. Il contropiede condotto ancora da Frick e finalizzato da Cozza al 47' vale il 3-1 e chiude la gara.
|