Il Palermo stende l'Eintracht
Il turnover di Francesco Guidolin paga. Nel primo turno della fase a gironi della coppa Uefa, il Palermo batte 2-1 a Francoforte l'Eintracht, ottenendo 3 punti pesanti che fanno classifica. Al gol di Streit replica Brienza e allo scadere ci pensa Zaccardo a consegnare la vittoria ai rosanero.
Il tecnico, infatti, pensa di più al Milan, prossimo avversario in campionato, e schiera le cosiddette seconde linee. In panchina e in tribuna spedisce quasi tutti i titolari, anche se è Zaccardo, campione del mondo, a guidare la difesa. Con l'esterno destro ci sono Dellafiore, Biava e Pisano. A centrocampo, da destra, Munari si allinea a Parravicini, Guana e Capuano, mentre Brienza, nel 4-4-1-1, è alle spalle di Caracciolo. Squadra modesta quella tedesca. Formazione che in Bundesliga naviga al centro della classifica con sei pareggi e una sola vittoria. Poco brillante e fantasiosa, ma rocciosa e fisicamente dotata. Doti evidenziate nel corso del primo tempo, dove il Palermo riesce a tenere il campo con un intelligente possesso palla. I rosanero giocano bene, ma in fase conclusiva sono spesso prevedibili. La differenza la fa Brienza, rifinitore più che mezza punta; sempre attento alla manovra e pronto a servire Caracciolo, marcato a uomo.
L'Eintracht tecnicamente è limitato. Il suo gioco esprime poche varianti: granitica difesa a quattro e predisposizione al contropiede. In difesa i chiude bene, obbligando il Palermo ad alzare il baricentro, ma senza mai preoccupare più di tanto la squadra di Guidolin che chiude però i primi 45' nel peggiore dei modi. In pieno recupero arriva la bella rete di Streit che trova un varco al limite e batte Fontana, complice la difesa disattenta dei siciliani. Gol pesante, che il Palermo ha il pregio di annullare all'inizio della ripresa, sfruttando uno svarione della retroguardia di casa: stop di petto e bolide imparabile di Brienza. Non a caso il migliore.
La gara sale di tono. L'Eintracht pressa e i rosanero sfruttano ampie praterie in contropiede. Capuano potrebbe segnare il 2-1, ma non sfrutta l'ennesimo regalo della confusionaria difesa tedesca. Guidolin vuole vincere: toglie Munari per Diana, laterale di razza. All'ex doriano chiede palloni per Caracciolo. Funkel risponde con Ochs per Rehmer e le convinzioni del tecnico palermitano scricchiolano sul clamoroso palo di Amanatidis, il prologo al monotono e inconcludente forcing dei tedeschi.
Nel Palermo Brienza non offre più gli spunti del primo tempo e tutto il gioco si concentra su Caracciolo, troppo solo per pungere. Guidolin, tasta il polso ai suoi e decidere di inserire Bresciano per Capuano, coprendosi per evitare brutte sorprese. La mossa basta e avanza per tenere a bada le mire dell'Eintracht, ormai senza fiato e con le idee annebbiate, e per capitalizzare al massimo la trasferta, con lo splendido colpo di testa di Zaccardo che batte Proll. Gol di un campione del mondo. Con ciliegina di Fontana che si traveste da Buffon e salva il risultato su Streit: per la Germania non c'è pace.
Gaetano De Stefano
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