Deschamps:"Più si vince, più rischi"
La Juve trova la Triestina, e Deschamps avverte: `Dopo ogni vittoria si avvicina sempre di piu` la prima sconfitta`. Questa la “legge” del tecnico bianconero, che in vista della trasferta di sabato e’ fiducioso, ma tiene i piedi per terra. “Loro stanno facendo bene, molto bene in casa. Non credo che per noi sara’ una partita come quella di Treviso, in ogni caso non si puo’ sempre vincere. Comunque noi ci proviamo, perche’ vogliamo salire in A senza fare i playoff”.
I bianconeri sono a -1 in classifica, non bisogna farsi sfuggire neanche una briciola per risalire nell’elite del calcio italiano. Dalla sua la Juve ha la possibilita’ di concentrarsi solo sul campionato, non avendo lo stress da Coppe europee, e il relativo problema turnover. “Certo che il turnover si puo’ fare sempre, avendo sempre giocatori piu’ o meno affaticati – dice Deschamps - Ovviamente preferisco farlo in queste condizioni, con tutti a disposizione, piuttosto che con elementi alle prese con problemi fisici. Bene o male, con i ritmi che abbiamo adesso in B, non dovremmo avere problemi di stanchezza quest’anno. Questo non significa che sabato giocheranno gli stessi 11 di Treviso, due o tre li cambiero’. Ma non voglio snaturare la squadra, perche’ e’ importante anche trovare l’intesa tra i giocatori”.
Di certo in campo ci sara’ Alex Del Piero, alla ricerca del 200.o gol in maglia bianconera. Ormai sta diventando un tormentone: ”Non puo’ rimanere insensibile a tutto quello che gli accade intorno, le situazione esterne in parte incidono – sostiene il tecnico - L’importante e’ che resti concentrato sulle esigenze sue e del gruppo”.
Un gruppo che a gennaio non verra’ impoverito: da piu’ parti giungono offerte sontuose per i campioni juventini, Buffon in primis, cercato dal Chelsea. “Abbiamo tenuto giocatori importanti anche in prospettiva futura, in vista del prossimo anno –spiega Deschamps - A gennaio non andranno via i nostri campioni, al massimo due o tre elementi che non hanno trovato spazio in squadra”. Ma il mister non ha mai fatto pressioni sui giocatori per farli rimanere? “Non e’ una questione di pressioni: quando c’e’ un progetto sportivo, ne parli, e lo fai a lunga scadenza. Il ritiro e’ passato di moda? Non c’e’ una legge che dice cosa fare o no, sta alla societa’ scegliere – afferma il francese - Il ritiro puo’ essere importante se i giocatori hanno, ad esempio, bambini piccoli e di conseguenza la notte non dormono molto. Non va inteso come punitivo, ma come un modo per trovare le condizioni migliori per arrivare alla partita”.
www.datasport.it
|