Tutti i “giochi” fatti con le figurine che hanno visto protagonisti i ragazzini italiani di ogni generazione.

figurine

figurine (foto dal web)

Tutti coloro cresciuti tra gli anni ’80 fino alla fine degli anni ’90 ricorderanno certamente con un sorriso l’emozione che si provava ad aprire un pacchetto di figurine dei calciatori, la gioia per gli scambi che venivano effettuati tra i “doppioni” rendevano tutti  dei novelli  Direttori sportivi, quando ancora non si sapeva effettivamente nemmeno cosa fosse un Ds. Chi ha i suoi ricordi di infanzia legati alle figurine dei calciatori ricorderà sicuramente con grande affetto anche i giochi che era possibile imbastire con quei magici rettangolini riproducenti i musi, a volte anche decisamente brutti, dei calciatori di Serie A.

Ecco un elenco piuttosto esaustivo, almeno nelle intenzioni, dei giochi con le figurine maggiormente diffusi:

 

Lo schiaffo (o botta, o schiaffone) :  Questo gioco era praticabile da un minimo di due ad un massimo non ben definito di partecipanti, oggetti  indispensabili ai fini del corretto svolgimento erano: le figurine (da poche decine fino a qualche centinaio) e una superficie adatta, solitamente un tavolo o un muretto, ma in caso di necessità anche il pavimento non era disdegnato. Il gioco consisteva nel poggiare le figurine dell’avversario sul tavolo e poi di dare una botta (quanto più energica possibile) al tavolo stesso, tutte le figurine che si erano capovolte erano vinte dall’avversario. “Lo schiaffo” aveva in tutto lo stivale numerose varianti, sia di nome che di fatto, ad esempio era possibile piegare le figurine e finanche la tipologia di “botta” poteva essere diversa da zona a zona, alcuni prediligevano il colpo a pugno chiuso, altri quello a palmo aperto. Naturalmente ognuno aveva la propria tecnica, la propria posizione ideale della mano, la potenza, da dosare rispettivamente in base al numero di figurine messe in gioco.

Il Soffio: Per alcuni non è altro che una variante dello “schiaffo” e sarebbe anche vero, poiché il gioco risulta praticamente lo stesso, ma la sua peculiarità era costituita dal fatto che per girare le figurine non si faceva ricorso ad una botta, bensì alla potenza del proprio “soffio”, da cui deriva il nome del gioco.


Mignolino: Per giocare a “Mignolino” le regole basilari erano semplici: una figurina per ogni partita, soltanto due giocatori. Lo scopo del gioco era capovolgere le figurine (o entrambe o una alla volta) servendosi in via esclusiva del proprio mignolo. A tale scopo prima di ogni partita le figurine adoperate per il gioco venivano leggermente arcuate per permettere al mignolo di infilarsi e compiere il suo dovere. Spesso il grado di curvatura delle figurine rappresentava un motivo di vero e proprio dibattito tra i giocatori. Il giocatore capace di capovolgere l’ultima figurina era il vincitore e guadagnava il diritto di possesso della figurina dello sfortunato contendente sconfitto.

Tic Tac: Questo è uno degli ultimi giochi con le figurine e richiamava chiaramente a giochi fatti con le carte da gioco. A “Tic Tac” si poteva giocare soltanto in due, era una specie di duello, un massacro il cui unico arbitro era la fortuna.  Prima di cominciare la partita ogni giocatore sistemava il suo “mazzetto” impilando i calciatori l’uno sopra l’altro a faccia in giù, poi si procedeva a scegliere il turno deciso il quale si sistemavano i calciatori al centro a formare un unico mucchietto. Chi avesse scoperto una figurina di un calciatore appartenente alla stessa squadra di quella scoperta dal proprio avversario avrebbe segnato un punto. Si arrivava ad “uno” cioè chi segnava il punto si impossessava di tutte le figurine scoperte fino a quel momento . Esistevano inoltre numerose varianti da segnalare infatti in alcune zone d’Italia per segnare un punto non contava la squadra di appartenenza bensì l’iniziale del cognome del calciatore.

La distanza (o il muro): forse il gioco più semplice mai ideato per giocare con le figurine. Ognuno dei partecipanti appoggia la propria figurine ad un muro al segnale di “Via” tutti i contendenti lasciano la figurina. Il vincitore è colui il quale lascia partire la figurina che poi finirà la sua svolazzante traiettoria più vicina al muro rispetto alle altre lanciate dagli avversari.

Naturalmente questo elenco non si arroga la presunzione di essere totalmente esaustivo, poiché la fantasia dei ragazzi in tempi in cui i videogiochi non erano altro che un comune passatempo e non sostituivano i veri hobby, avrà sicuramente partorito una quantità di “giochi con le figurine” che non sono presenti nell’elenco da noi riportato. Vi invogliamo quindi a segnalarci eventuali manchevolezze…

 

Nicola Mirone