L’Italia di Prandelli deve affrontare la terza e decisiva gara del girone Mondiale contro l’Uruguay, dopo la brutta sconfitta con la Costa Rica.

Prandelli Cesare (foto dal web)

Prandelli Cesare (foto dal web)

Prandelli deve ripartire dalla difesa a 3 uomini per riscattare la debacle con il Costa Rica. Sebbene Bonucci, Chiellini, Barzagli provengano da una stagione super con la Juventus, sono anche spremuti dalla lunga stagione dei record con i bianconeri di Conte, si conoscono a memoria e le certezze partono da qu,i non ci sono alternative . Quindi difesa a 3 più Darmian a destra, la sua posizione preferita, a sinistra con De Sciglio che dovrebbe essere pronto, poi Pirlo e Verratti a centrocampo nel ruolo del doppio regista davanti alla difesa e per sostituire l’infortunato De Rossi un uomo forte fisicamente come Parolo che sa anche fare le ripartenze o farle fare.

Impensabile rischiare lo spento e sterile Thiago Motta in una partita da dentro o fuori come contro l’Uruguay, sarebbe un rischio enorme visto che il parigino è stato poca cosa nella seconda gara. In attacco è ora di vedere il doppio attaccante con BalotelliImmobile. Il capocannoniere del Campionato italiano bisogna responsabilizzarlo o quanto meno se la squadra ha bisogno della corsa, fuori dal primo minuto SuperMario e dentro Immobile. Qualcosa bisogna cambiare: giocatori? Modulo?  E perché no entrambi?

Partita decisiva per la Nazionale voluta dal C.t. Prandelli che dopo la vittoria glorificata dalla stampa nazionale contro l‘Inghilterra, ha vissuto una grigia sconfitta con i centroamericani la quale riconduce gli azzurri ai loro limiti emersi in questi anni nelle tante opache apparizioni in amichevole, dove mai sono emerse componenti tecniche e morali eccelse. Non c’è niente da fare il nostro calcio azzurro non sa vivere con personalità maggiore, da grandeur, manca il condottiero, il giocatore faro soprattutto nella personalità: il calcio italico quando l’avversario non è di riguardo non fornisce scatti morali, prestazioni da supereroi, anzi diventa minimalista, sparagnino, vivacchia nel piccolo cabotaggio.


E’ vero non prende mai sonore batoste in termini di reti subìte, ma non piace, non convince. Peccato con la Costa Rica abbiamo perso una grande occasione di arrivare con una gara di anticipo alla qualificazione per gli ottavi di finale e di dimostrare di essere cambiati, di aver fatto passi in avanti. Non riusciamo mai ad arrivare nelle grandi competizioni a superare il turno con autorevolezza; “cadiamo” a giocarcela all’ultimo spasmo, all’ultima goccia di sudore. Abbiamo sempre dimostrato di saper risorgere dalle ceneri, amiamo le difficoltà intense che ci motivano, diamo il meglio, questa è la nostra storia, e ci siamo ritornati.

Prandelli non può più sbagliare dopo i tanti stage, le tante amichevoli: contro l’Uruguay del “Pistolero”  Suarez e del “MatadorCavani, non deve avere esitazioni nella preparazione della gara, la partita con Costa Rica è stata preparata e organizzata male, troppe lacune sono venute a galla: centrocampo debole scarso fisicamente, giocatori fuori ruolo. Gli avversari li conosce, il caldo i time-out non devono diventare l’alibi, abbiamo a disposizione 2 risultati su 3 e non è poco. I risultati importanti, nelle competizioni si ottengono con una forte difesa, allora l’allenatore bresciano riparta da qui, una sconfitta sarebbe uno smacco enorme, l’opinione pubblica del paese è pronta ai “pomodori”: in queste ore stanno ritornando a galla i vecchi ricordi, i notabili del giornalismo stanno riaprendo i libri dei ricordi, con paragoni antichi, la Corea di Trapattoni, l’altra Corea di Fabbri, per non andare indietro agli  anni ’60. Abbiamo voglia di vedere una Italia forte più forte degli infortuni che stanno infastidendo e minando la comitiva, ogni settimana è disseminata di incidenti, Costa Rica ha prodotto l’infortunio di De Rossi, non è un’assenza da poco.

Cuore, carattere, morale, temperamento, è ora di tirarli fuori non c’è prova d’ appello, dopo l’uscita di scena di 4 anni in SudAfrica non è accettabile un’altra eliminazione nel girone. Prandelli devi saper suonare la carica, tirar fuori tutto a Pirlo e compagnia.

Zaffaroni Fabio